Ferrara, 10 aprile 2010. NON BASTAVANO i vecchi dissapori con la giustizia legati al crac Ricostruzione dei fratelli Lombardo. Ora, per il consigliere comunale Simone Lodi, piovono nuove grane. Il pm Patrizia Castaldini, nelle settimane scorse, ha richiesto una misura cautelare per corruzione nei confronti del politico, rigettata però una prima volta dal gip estense e, in seconda battuta, pure dal tribunale del Riesame di Bologna.

La notizia, top secret e trapelata solamente venerdì, è stata confermata dagli avvocati Aldo e Francesco Andriulli. «Siamo meravigliati e scandalizzati — chiosano — di come sia potuta uscire fuori dall’ambito giudiziario, considerando soprattutto la fase in cui si trova il procedimento attualmente. La richiesta di misura cautelare da parte della Procura c’è stata ma è anche vero che è stata respinta sia dal gip di Ferrara che dal Riesame».

CORRUZIONE. Sul contenuto dell’inchiesta è trapelato poco o nulla. Certa l’ipotesi di reato, corruzione. Un unico episodio che sarebbe legato ad una vecchia pratica edilizia per un terreno situato nella prima periferia cittadina. «Sulla vicenda — riprendono i legali — non possiamo dire niente. Siamo in fase di indagini preliminari, non parleremo con la stampa di vicende che sono ancora in istruttoria».

Il 22 febbraio il consigliere del Pdl viene convocato in via Mentessi per essere interrogato sui presunti fatti corruttivi. Ancora non sa che su di lui pende una richiesta di arresto. Non si sottrae all’esame, risponde a tutte le domande del pubblico ministero Patrizia Castaldini, la stessa che nel 2007 lo indagò per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della ditta dei Lombardo (processo attualmente pendente a Palmi).

DOPPIA BOCCIATURA. E’ del 12 febbraio l’ordinanza con cui il giudice delle indagini preliminari, Piera Tassoni, respinge la richiesta di custodia cautelare. Ma il magistrato non si arrende e presenta ricorso. Si arriva al 17 marzo, giorno in cui anche il tribunale del Riesame boccia per la seconda volta la Procura estense.

Poche le parole del consigliere, interpellato venerdì sera dal Carlino. «Confermo — dice Lodi — che esiste un procedimento in corso nei miei confronti ma sono molto sereno perché mi ritengo totalmente estraneo ad ogni accusa. E la mia estraneità — sottolinea — è dimostrata dal fatto che già due giudici hanno bocciata la richiesta della pm Castaldini e della Procura ferrarese».