{{IMG_SX}}Santa Sofia, 18 agosto 2009 - La loro guida spirituale è Ramtha — un saggio guerriero di Atlantide che parla per bocca di una famosa medium americana, Jz Knight, autrice di numerosi libri tradotti anche in italiano — ma loro non amano affatto apparire come una setta. I seguaci di Ramtha sono aperti, cordiali e soprattutto si sentono a casa a Spinello, dove già da otto anni si ritrovano per organizzare la loro «scuola di lluminazione e antica saggezza».

Alcuni di loro si sono addirittura stabiliti nella piccola frazione appenninica. Ne parliamo con Arnold Teutsch detto Arno, altoatesino, giornalista esperto di tematiche ambientali, di sviluppo sostenibile e di politica internazionale. Ha collaborato con Willy Brandt e Alexander langer. Lavora per numerose organizzazioni non governative e vanta numerosi collaborazioni con la Rai e la realizzazione di format sulle tematiche dell’autosussistenza.

In cosa consiste la vostra attività?
«Nella nostra scuola utilizziamo il metodo olistico partendo dalla saggezza degli antichi per utilizzare poi le più recenti scoperte della neuroscienza, della biologia e della fisica quantistica. Non siamo una comunità rigida, ma aperta. La nostra è una scuola e gli studenti che si iscrivono sono liberi di uscirne quando vogliono. Non ci sono regole vincolanti, siamo una scuola spirituale e non religiosa e chi ci segue può mantenere e praticare la propria religione. Sono necessari due corsi all’anno per diventare studenti sul sentiero della conoscenza e tanta disciplina».

Quali sono i vostri principi?
«‘Conosci te stesso ed evolvi te stesso’ è il nostro motto. Tutte le persone sono creatrici della propria vita e nei nostri corsi facciamo acquisire agli allievi la capacità di apprendere ad essere autosufficienti. Il nodo fondamentale è il rapporto mente e volontà per creare la realtà che si desidera. Siamo 10 mila in tutto il mondo ed alcune migliaia in Europa, numeri piccoli ma in espansione, il 30% degli aderenti è laureato, molti giovani e donne ed usiamo nei corsi la musica rock per liberare l’energia».

Perché avete scelto Spinello? «E’ una località ideale, appartata in cui il rapporto uomo-territorio è ancora in equilibrio. Noi portiamo circa 2000 persone all’anno a Spinello nei nostri incontri. Una ricaduta economica importante e pretendiamo che una parte degli alimenti necessari siano acquistati obbligatoriamente in zona. Spinello è un luogo sicuro e dal 20 al 23 agosto prossimi saremo in 700 a Sportilia, ma già una ventina di famiglie vi hanno acquistato la casa e vi risiedono continuando la loro professione con il telelavoro e l’utilizzo di internet».

Si dice che i vostri seguaci costruiscano a Spinello bunker sotterranei e si preparino alla fine del mondo prevista per il 31 dicembre 2012...
«La crisi economica, agricola, la fuga dal sud del mondo di 100 milioni di disperati nei prossimi anni , l’insicurezza dei mercati, i cambiamenti climatici accelerati ci fanno pensare che entro quella data molte previsioni degli scienziati fissate al 2040-50, si avvereranno entro questa data simbolo. Non una catastrofe definitiva ma un momento di crisi profonda. Ragion per cui i nostri adepti mettono in sicurezza cisterne d’acqua e di energia insieme ad alimenti non deperibili. Ci prepariamo all’autosufficienza, all’autonomia, coltivando l’orto e riappropriandoci del concetto di tempo, lontani possibilmente dal mare e dalle zone di costa».

Come sono i rapporti con gli abitanti di Spinello?
«Sono buoni e posso raccontare due episodi curiosi. Una delle attività dei corsisti è il tiro con l’arco bendati o la ricerca di un simbolo tra tanti sempre bendati, attraverso una tecnica di focalizzazione concentrata: all’inizio ci prendevano per matti anche se noi abbiamo affinato solo le tecniche in uso nelle discipline orientali. Ma l’episodio più divertente è capitato nel bar Gamberini al passo del Carnaio con la lettura delle carte da gioco con la tecnica dell’infrarosso, appresa sfruttando le potenzialità del medio cervello. Ci prendevano per stregoni, e dire che alcuni dei nostri ne hanno fatto una professione giocando nei casinò! E’ sempre l’abilità del nostro cervello che deve essere sfruttata anche per l’autoguarigione e per quella degli altri».