{{IMG_SX}}Sirolo (Ancona), 15 luglio 2008 - Un ritrovamento che fatto sgranare gli occhi agli archeologi: cinque pendagli-amuleti di manifattura egiziana in ceramica invetriata, e un prezioso vaso a calice d'impasto scuro, con un coperchio ornato da due cavalli e due brocche. Sono solo alcuni degli oltre 650 reperti rinvenuti tre settimane fa in una tomba femminile risalente all'ultimo quarto del VII secolo avanti Cristo a Sirolo (Ancona).
 

 

I reperti, mostrati oggi alla stampa, testimoniano la vasta rete di contatti e scambi commerciali che collegava questo tratto del litorale adriatico al Mediterraneo orientale, toccando l'area siro-palestinese, l'Egitto, Rodi, Samo, la Grecia continentale, l'Asia minore, la Magna Grecia e l' Etruria.
 

 

Secondo il soprintendente ai Beni Archeologici delle Marche Giuliano de Marinis la scoperta ''è di straordinaria importanza, in quanto i reperti costituiscono le uniche associazioni funerarie di età Orientalizzante nell'area del Conero''. Ampiamente attestato nei centri interni delle Marche - Fabriano, Matelica, Pitino di San Severino Marche e Tolentino - finora a Sirolo e Numana il periodo Orientalizzante era testimoniato solo da reperti sporadici di collezione, che non avevano reso possibile provare l'approdo in area picena di prodotti levantini e greco-orientali direttamente attraverso l'Adriatico, senza il tramite dell' Etruria.

 

La nuova scoperta, ha aggiunto De Marinis, ''colma un vuoto e aiuta a definire nei suoi termini reali il ruolo svolto da Sirolo e Numana in età protostorica, come centro di irradiazione verso l'interno di prodotti provenienti dalla Grecia e dal Mediterraneo orientale''.
 

 

Tra gli oggetti rinvenuti anche pendagli in avorio, pasta vitrea e ambra, scarabei, passanti in osso e fibule. In particolare, i cinque pendagli-amuleti, da sei centimetri ciascuno, hanno la forma di una conchiglia: la cjprea moneta dell'Oceano Indiano, simbolo di fertilita', riprodotta dagli artigiani egiziani nelle tombe con animali sacri, tra cui il dio falco Horus.
 

 

Secondo l'archeologo Maurizio Landolfi, responsabile per la Soprintendenza dell'area degli scavi, ''e' possibile che gli oggetti siano stati trasportati nelle Marche insieme all'ambra, molto richiesta per abbellire suppellettili e monili''. Negli ultimi due anni sono oltre 200 le tombe trovate nell'area di Sirolo e Numana. I corredi arricchiscono il vasto patrimonio archeologico dell'Antiquarium statale di Numana, dove e' esposta parte dei 1.783 oggetti rinvenuti nel 1989 nella Tomba della Regina picena, cosi' chiamata per la ricchezza e la monumantalita' del suo corredo funerario.