Terrorizza i passanti coi machete a Jesi, ma tanti curiosi fanno un selfie col nigeriano

L’uomo intanto stava armeggiando con le armi invocando il diavolo FOTO Follia in strada a Jesi

Il 26enne mentre impugna i machete (foto Binci)

Il 26enne mentre impugna i machete (foto Binci)

Jesi (Ancona), 2 settembre 2014 - Poteva fare una strage, tanto che i carabinieri ad un certo punto avevano anche pensato di far fuoco contro di lui tanto era alto il livello di pericolosità. Precious Omobogbe, 26 anni, nigeriano, ha tenuto sotto scacco per più di un'ora carabinieri e poliziotti armato di machete (foto). Ha sfiorato una decina di passanti e minacciato un fotografo che stava scattando: "Vieni con me, ti faccio vedere la testa del comandante".

Il comandante a cui si riferiva il nigeriano, arrestato ben quattro volte da gennaio ad agosto di quest'anno per violenza e resistenza, è il capitano della compagnia dei carabinieri di Jesi, Mauro Epifani. E' stato lui a disarmare il nigeriano davanti alla chiesa di San Pietro, restando anche leggermente ferito da un colpo di machete a un fianco. L'africano, piantonato in ospedale a Jesi dove questa mattina è stato operato a una gamba per il colpo di pistola esploso da un poliziotto, è in stato di arresto per tentato omicidio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e furto aggravato.

Particolare incredibile: durante i tentativi di cattura del nigeriano in centro a Jesi si erano radunate almeno cinquanta persone. Molti i curiosi che mentre i carabinieri e i poliziotti rischiavano la vita e tentavano di evitare una strage, si sono permessi il lusso di farsi un selfie con il nigeriano che, fuori di sé, armeggiava con i machete invocando il diavolo.