Segregata e seviziata, arrestato lo zio ‘orco’

L’aveva convinta a venire in Italia per imparare la lingua: voleva farne una prostituta

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Ancona, 20 luglio 2016 - Le aveva promesso che se fosse venuta in Italia avrebbe imparato la lingua e ben presto avrebbe anche trovato un lavoro. Così, di fronte a questa nuova vita che sarebbe andata a condurre, ha scelto subito di raggiungere lo zio e voltare dunque pagina. Lei, romena poco più che ventenne con disturbi cognitivi, aveva trovato l’approvazione anche dei genitori che, in questo modo, speravano di farle avere una vita migliore tanto che lo scorso marzo lo raggiunse ad Ancona partendo dalla Romania. Sogni, però, immediatamente sfumati e frantumati, trasformandosi nel peggiore degli incubi.

Quelle ‘promesse’ sono infatti diventate l’inferno: vere e proprie violenze sessuali avvenute sotto l’effetto di droghe; segregazioni in casa con tanto di finestre sprangate e durante le quali le venivano tolti i documenti, soldi e cellulare affinché non riuscisse a comunicare con nessuno e a far scoprire quanto in realtà le stava accadendo.

Lo zio, premuroso solo per i primi giorni in maniera tale da guadagnarsi la fiducia necessaria poi a raggirarla, si è poi trasformato infatti in un vero e proprio ‘orco’. La ragazza è stata chiusa in casa e sotto minacce continue di morte nel caso in cui si fosse azzardata a sgarrare ai suoi ordini. L’intento dell’uomo era infatti quello di avviarla alla prostituzione quanto prima, al punto che aveva già preparato tutta una serie di foto che la ritraevano in atteggiamenti inequivocabili e da far vedere poi ai possibili clienti che, in questo modo, avrebbero realizzato solo i ‘sogni’ dello zio che avrebbe vissuto tra fasti, sfruttando la giovane nipote.

A scoprire questa vicenda dai risvolti raccapriccianti, sono stati i carabinieri della Stazione di Brecce Bianche che con il loro intervento, hanno messo fine a quei quattro lunghissimi mesi di prigionia che la 20enne era costretta a subire. Indagini avviate a seguito della segnalazione del padre della povera ragazza che aveva sempre più difficoltà a contattare la figlia. Una segnalazione che ha permesso di delineare un quadro indiziario importante a carico dello zio, un romeno cinquantenne C.C. (le sue iniziali) salvando la giovane dalle grinfie dello zio orco. Avviati meticolosamente tutti gli accertamenti del caso, dopo un breve ma costante periodo di indagini, i militari dell’Arma lo hanno fermato con le accuse di violenza sessuale aggravata per aver abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della ragazza al momento del fatto nonché dal vincolo di parentela con quest’ultima.

Rinchiuso nel carcere di Montacuto, è in attesa delle decisioni del Pm Valentina Bavai della Procura di Ancona che sta coordinando le indagini. L’incubo della ragazza è così finito, con la speranza che per lei si realizzino ora i veri sogni.