Banca Marche, la Procura chiede una seconda proroga delle indagini

“Investigazioni complesse”. La scadenza era fissata a metà ottobre

Jesi (Ancona), Banca Marche (Fotobinci)

Jesi (Ancona), Banca Marche (Fotobinci)

Jesi (Ancona), 12 novembre 2014 - La Procura di Ancona chiede una seconda proroga, di sei mesi, dell’inchiesta a carico di 37 persone indagate per il ‘buco’ da circa 800 milioni di euro registrato dalla Banca delle Marche. La scadenza delle indagini era fissata a metà ottobre dopo una prima richiesta di proseguire gli accertamenti depositata ad aprile.

In questi giorni la notifica dell’istanza è già arrivata ad alcuni degli interessati: se il gip concederà il termine di proroga, le indagini potranno proseguire fino ad aprile prossimo. Agli indagati, tra cui ex vertici, ex amministratori di BM e Medioleasing, componenti del vecchio Cda, imprenditori e tecnici, vengono contestati reati che vanno dal falso in bilancio e in prospetto, dall’ostacolo alla vigilanza alle false comunicazioni sociali e appropriazioni indebite.

Più grave la posizione di dodici delle 37 persone coinvolte nell’inchiesta: devono rispondere anche di associazione per delinquere. Si tratta, si legge nei motivi addotti dal pool della Procura di “investigazioni complesse per la molteplicità dei fatti oggetto di indagine, numero di indagati, ampiezza delle attività d’indagine, sia in corso che da svolgere” tra cui “esame di documenti, assunzione di sommarie informazioni, interrogatori e consulenza tecnica”.

Entro la scadenza non è stato possibile – affermano il procuratore Elisabetta Melotti, i sostituti Valeria Sottosanti, Andrea Laurino e Marco Pucilli - concludere gli articolati e complessi accertamenti, basti pensare all’elevato numero di operazioni di finanziamenti da esaminare sia per la Banca Marche sia per Medioleasing”.