Barbagianni depresso, assolto l'allevatore

L'uomo era stato denunciato dalla Forestale perché teneva male l'animale ma quest'ultimo stava morendo per il dispiacere

Barbagianni in una foto agraria.org

Barbagianni in una foto agraria.org

Ancona, 31 luglio 2014 - Dopo il sequestro da parte della Forestale eseguito nel 2009 in un allevamento di Senigallia perché un barbagianni era maltenuto il volatile ha iniziato a stare male: stava morendo per la depressione di non avere più un padrone. Per evitare il peggio così l'animale è stato riportato nell'allevamento. Forse è stata questa circostanza ad aver inciso sul verdetto di assoluzione dell'allevatore e di un suo collaboratore, accusati a vario titolo di aver tenuto l'animale in una gabbia troppo piccola, di non aver avuto le necessarie autorizzazioni e di aver ceduto senza certificato Cites un piccolo gufo reale.

Per il barbagianni, raccolto ferito dall'allevatore, la difesa ha spiegato che la collocazione in una gabbia piccola era una sistemazione temporanea in attesa di un trasloco autorizzato. Mentre del gufo, abbandonato dalla madre e che doveva essere seguito 24 ore su 24 e nutrito ogni 3-4 ore, non riusciva prendersi cura l'allevatore. Per questo l'uomo aveva consegnato il volatile al collaboratore: la certificazione era stata già richiesta ma non ancora pervenuta. Motivi per cui il giudice di Ancona Antonella Marrone ha scagionato gli imputati perché il fatto non sussiste.