Ancona, 25 agosto 2014 - Il difensore di Luca Giustini, il ferroviere di 34 anni che il 17 agosto scorso ha ucciso a coltellate la figlia Alessia, di soli 18 mesi, smentisce l'indiscrezione secondo cui l'uomo avrebbe agito in uno stato psicofisico alterato anche dall'assunzione di droga.
Secondo l'avvocato Alessandro Scaloni "tutti i risultati delle analisi eseguite finora sul sangue e le urine di Giustini hanno dato esito negativo".
La Procura non ha smentito, ma non ha confermato perché attende l'arrivo del referto ufficiale. Allo stato, secondo la Procura, non è possibile indicare quali sostanze fossero nel suo sangue e se siano state in grado di alterare lo stato psicofisico di Giustini.
Al momento il 34enne resta nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Torrette: la Procura non ha chiesto il trasferimento in altre strutture.