E la chiamano estate

Andrea Brusa

Andrea Brusa

Ancona, 31 agosto 2014 - Con l'arrivo di una nuova settimana di piogge, si chiude, probabilmente, una delle peggiori estati viste da 25 anni in qua. Almeno metereologicamente parlando, perché per quanto riguarda il calendario di eventi proposto dal Comune bisogna andare ancora più indietro nel tempo. E mentre gli operatori balneari si leccano le ferite senza potersela prendere con nessuno se non con entità metafisiche, chi vive la città, commercianti e cittadini, qualcuno potrebbe anche trovarlo per elencargli tutto ciò che sarebbe potuto essere e che invece non è stato.

Ma la risposta c’è già. Quale? Quella del sindaco Mancinelli prontissima e sbrigativa nell’aprire l’ombrello sotto alla pioggia di critiche piombate sul suo assessore a Cultura e Turismo: «L’estate anconetana? Da 8 in pagella», ha detto.

E qui sorge un dubbio: non sarà mica che il nostro primo cittadino ha passato delle lunghe ferie fuori da Ancona e si è confusa un pochino con il nome della città? Perché il sospetto è che non abbia visto ciò che è stato sotto gli occhi di tanti anconetani: un centro storico desolatamente deserto, il decoro cittadino nemmeno garantito negli spazi scelti per quei pochi spettacoli decenti offerti, piazza Roma diventata il dormitorio dei balordi (ecco, quelli siamo bravissimi ad accoglierli, mentre i crocieristi prendiamoli a pesci in faccia, magari chiudendogli pure le serrande addosso e abbandonandoli nel porto lager), nessun evento, diciamo nessuno, degno di nota o capace di creare quell’attesa e quell’atmosfera che si vive anche a pochi chilometri da ciò che resta del capoluogo.