Pianello Vallesina (Ancona), 14 novembre 2009. NON ce l’ha fatta Federico Teloni, il padre coraggio di 63anni che era finito in ospedale, nel maggio scorso, dopo aver difeso il figlio disabile di 36 anni, Massimo, dalle angherie di cinque giovani, tutti tra i 18 ed i 22 anni.

L’uomo, che soffriva di diabete e che poche ore dopo il diverbio con i ragazzi era entrato in coma, si è spento ieri alle 10 nella sua abitazione di Pianello Vallesina. Aveva passato 5 mesi in ospedale per riprendersi dal coma ed era tornato a casa da circa un mese, ma più volte i familiari erano stati sul punto di perderlo. «E’ morto tra le mie braccia – racconta la figlia – e in questi mesi eravamo riusciti per miracolo a strapparlo alla morte».

Il figlio Paolo vorrebbe fare i nomi degli aggressori «ma il nostro avvocato ci ha consigliato di non parlare – commenta amaro – anche se mi piacerebbe far sapere a tutti chi sono e cosa hanno fatto». Sulla vicenda aveva aperto un fascicolo il pm Irene Bilotta che aveva indagato i 5 giovani per concorso in lesioni personali gravissime. Ora il pm ha disposto l’autopsia sul corpo di Federico Teloni, probabilmente come atto irripetibile, per stabilire se fra il decesso e l’aggressione vi sia un nesso causale. I risultati dell’esame potrebbero aggravare il capo di imputazione.

 Tanto Federico Teloni che il figlio Massimo avevano raccontato che il 17 maggio, dopo i primi sberleffi subiti dal disabile davanti alla bocciofila del paese, compiuti dai ragazzi, questi erano saliti in auto ed avevano seguito il 36enne fino al cortile di casa, dove il padre era sceso per prenderne le difese. Tre dei giovani avrebbero prima malmenato il pensionato e poi, andandosene, lo avrebbero urtato con l’auto facendolo finire a terra. In paese molti raccontano delle angherie che il disabile ha subito per anni. «Lo schiaffeggiavano, gli tiravano acqua e manciate di zucchero – racconta un frequentatore del Caffè Centrale di Pianello – Una volta ho dovuto chiamare i carabinieri per farli smettere».