Ancona, 26 ottobre 2010 - E' arrivata a quota 10% la percentuale di stranieri presenti nelle Marche, raggiungendo la cifra dei 155 mila. Una crescita notevole rispetto al 2009, quando erano 131.000, e si può dire esponenziale se si confrontano i dati del 2002, quando il numero di stranieri nella nostra regione è di 54mila presenze.

 

E’ questo uno dei dati emersi dalla tavola rotonda ‘1991-2010. Per una cultura dell’altro’ che si è tenuta all’Auditorium San Rocco di Senigallia durante la quale è stato presentato il Dossier statistico 2010 sull’immigrazione in Italia e nelle Marche, curato dalla Caritas in collaborazione con Migrantes Marche.
 

 

"E’ importante avere un quadro della situazione - ha detto Luis Sandoval introducendo i lavori padre, responsabile di Migrantes Marche - perché oggi dobbiamo fare i conti con la crisi e la criminalità che a volte strumentalmente vengono accostati all’integrazione". "La globalizzazione - ha sottolineato il vescovo di Ascoli, Silvano Montevecchi - è una risorsa e non deve essere vista come un problema. Il vero pericolo che dobbiamo superare e’ la paura dello straniero visto come diverso".

 

"Con questi dati - ha anticipato Mario Bettucci, delegato regionale della Caritas - intendiamo far riflettere e fornire strumenti per comprendere le difficolta’ di tante famiglie anche a livello ragionale". Dai dati è emerso che il 55% di stranieri arriva nelle Marche dall’Europa, il 25% dall’Africa, il 14% dall’Asia e il 7% dall’America latina. La comunità piu’ rappresentata è quella albanese con 19mila persone, seguita dai romeni con 14mila. Tra gli aspetti più eclatanti, rispetto alla media del 7% di presenza straniera, Porto Recanati fa registrare un 20%.

 

Per quanto riguarda i motivi che li spingono a tresferirsi nelle Marche, il 19% è legato a motivi familiari quindi ai ricongiungimenti. Sono 25.739 gli alunni stranieri che frequentano le scuole, con una incidenza dell’11% sul totale. "Sono dati oggettivi e ci pongono considerazioni - ha detto l’assessore regionale politiche sociali, Luca Marconi - tenendo conto delle risorse a disposizione e cioè 700 mila euro. La questione è il confronto e l’integrazione, che parte dai corsi di lingua promossi dalla Regione. Gli stranieri si stanno organizzando da soli, superando la rappresentanza della Consulta degli immigrati. Stiamo cercando il coinvolgimento degli stranieri, ad esempio proponendo alle famiglie, dietro il riconoscimento di un contributo, di accogliere i minori, 1.450, che sono affidati alle comunita’. Rispetto a Porto Recanati e all’hotel ‘House’ in particolare, dove vivono 2.000 stranieri, e’ emersa dalle forze dell’ordine una certa preoccupazione, ma la situazione e’ sotto controllo".