Bari, 29 marzo 2011 - Oltre 20 tonnellate di prodotti alimentari (specie ittiche, carni e alimenti di origine vegetale) importati dalla Cina sono stati sequestrati dai militari dei nuclei ispettivi pesca della Guardia costiera di Bari e Ancona. Due persone sono state denunciate per i reati di frode nell’esercizio del commercio, cattivo stato di conservazione di prodotti destinati all’alimentazione, detenzione per la vendita di sostanze alimentari invase da parassiti e commercio di sostanze alimentari nocive.

È il bilancio di un’operazione di Polizia giudiziaria mirata a verificare la regolare commercializzazione di prodotti ittici importati dall’estremo oriente. L’indagine ha preso le mosse, due settimane fa, da un accertamento della Capitaneria di porto - Guardia costiera di Bari nei confronti di un ristorante gestito da un cittadino di nazionalità cinese di Putignano (Ba). Sono state messe in luce alcune frodi ai danni degli avventori, tra cui l’offerta di piatti a base di mazzancolle tropicali allevate (specie di poco pregio e scarso valore commerciale), presentate come gamberi freschi, nonchè del cosiddetto «pesce giallo» (specie neppure compresa tra quelle autorizzate) spacciato per orata o spigola. Inoltre, a seguito dei controlli si è proceduto al sequestro amministrativo, per pubblicità ingannevole, di quasi 500 confezioni riportanti l’immagine del classico gambero mediterraneo e la dicitura «crackers di gambero» ma che in realtà, tra gli ingredienti, non contengono gamberi nè tantomeno alcun aroma, essenza o estratto di gambero.

Accertata l'identità della ditta produttrice di quest'ultimo prodotto, ripercorrendo a ritroso la filiera, i militari sono arrivati alla zona industriale di Camerano, in provincia di Ancona, dove, assieme a personale militare della Capitaneria di porto di Ancona, hanno ispezionato un centro di importazione e distribuzione di prodotti alimentari di origine cinese. Qui sono state rivenute altre 7.000 confezioni di «crackers di gambero», direttamente importate dalla Cina e che sono state sequestrate. Inoltre, con il supporto di veterinari e tecnici della locale azienda sanitaria, sono state condotte verifiche dei locali, all'interno dei quali è stata constatata l'assoluta precarietà igienica della conservazione degli alimenti. In particolare, la presenza in alcuni ambienti di ratti vivi e morti e di escrementi e rosicchiature di topo e di larve d'insetti.

Sono state rinvenute centinaia di chili di prodotti alimentari con data di scadenza superata anche da quattro anni e in alcuni casi contraffatta con etichette prodotte artigianalmente, che nascondevano quelle originali stampigliate sulle confezioni. All'interno del centro sono stati trovati anche filetti di squalo congelati, etichettati con la denominazione scientifica di un esemplare («Carchrocles megalodon») estintosi oltre 27 milioni di anni fa e per i quali si è proceduto a un prelievo di campioni ai fini dell'individuazione della specie.