ANCONA, 26 aprile 2011 - TROPPI parrocchiani per un solo sacerdote? La benedizione casa per casa, tra rifiuti e assenze ingiustificate, diventa una corsa a ostacoli? Il parroco si spazientisce. Nessun problema: in una chiesa di Ancona, la domenica di Pasqua è stato distribuito uno speciale «kit fai da te», composto da un flaconcino riempito di acqua benedetta e un volantino con le istruzioni e le preghiere da recitare. Sono state centinaia le famiglie che all’interno della chiesa dello Spirito Santo, nel centro polifunzionale della frazione Pietralacroce, hanno ritirato l’occorrente preparato meticolosamente da Don Paolo, subito dopo la veglia pasquale. «Deve essere il capofamiglia, con un ramoscello d’ulivo ad aspergere con l’acqua benedetta i presenti e la casa — ha illustrato il religioso ai fedeli domenica mattina — mentre tutti si fanno il segno della croce».

QUELLA della ‘benedizione fai da te’ è una pratica già sperimentata in alcune chiese, che si è resa necessaria laddove manca il personale e dove negli ultimi tempi si è registrato un aumento di parrocchiani: ad esempio proprio la chiesetta anconetana serve circa 2.500 famiglie e diventa sempre più difficile per un solo sacerdote far visita a tutti nei periodi di festività. Alcuni fedeli però hanno storto il naso di fronte al fatto di potersi sostituire, armati solo di santino, rametto d’ulivo e boccetta d’acqua santa, al loro parroco.


«CI TENEVO alla visita di Don Paolo — spiega una signora che preferisce rimanere anonima— anche se comprendiamo la difficoltà di recarsi da tutti i fedeli, la benedizione fatta da mio marito non è la stessa cosa». Senza contare le difficoltà delle persone più anziane, con problemi di deambulazione, che non riescono a raggiungere la chiesa e procurarsi il kit autonomamente. Ma in questo caso, assicura Don Paolo, basterà una telefonata per veder garantita la visita a domicilio. Per tutti gli altri, come spiegato nel cartello affisso in questi giorni fuori dalla Chiesa, le condizioni sono piuttosto rigide: il sacerdote infatti si recherà solo nelle nuove case (che quindi non hanno mai ricevuto la benedizione) e in quelle dove sono arrivate nuove famiglie.


SORPRESO il vescovo della Diocesi di Ancona-Osimo Edoardo Menichelli, che raggiunto ieri al telefono dal Carlino ha preferito non esprimersi sulla questione, da valutare prima con attenzione. «Sono fuori città e non sapevo del kit — detto — posso solo dire che c’è autonomia da parte dei parroci». Don Paolo da parte sua ci tiene a precisare: «La maggior parte dei fedeli ha compreso le nostre ragioni e si è ben adattato alla novità». E i parrocchiani che si sono lamentati? «In quel caso sarebbe bastata una telefonata -conclude- e sarei andato a fare la benedizione personalmente».