Ancona, 6 maggio 2011 - Era partito questa mattina alle 9 il corteo della manifestazione indetta ad Ancona nell’ambito dello sciopero generale di otto ore proclamato dalla Cgil. In testa hanno sfilato i lavoratori portuali, con quattro automezzi, i giovani precari con sagome di cartone senza volto, e poi operai, cassintegrati e studenti. In tutto erano circa un migliaio i manifestanti, che sono partiti da corso Carlo Alberto per dirigersi in centro e poi davanti allo stabilimento della Fincantieri, chiuso dal 2 maggio per mancanza di commesse. 

 

Nono sono mancati episodi che potevano destare allarme: i centri sociali e il Movimento degli studenti universitari, staccatisi dal corteo, hanno bloccato il traffico all’altezza della stazione ferroviaria. É partito il lancio di uova marce contro la sede di Forza Nuova, imbrattata anche con della vernice rossa e una stella (non a cinque punte), al grido di 'fascisti infami'. Il movimento di estrema destra ha già annunciato che procederà legalmente contro gli organizzatori del corteo responsabili dei danni alla propria sede di Corso Carlo Alberto. "Manifestanti dello spezzone di corteo ‘Uniti per lo sciopero’ - sostiene la segretaria Elisa Gasparroni - hanno imbrattato e danneggiato la serranda, forzandola nel tentativo di entrare. I muri e l’insegna del movimento sono stati insudiciati da bombolette spray e uova. Fattore preoccupante - si legge in una nota -, è che parte della serranda è stata annerita da fiamme, un principio d’incendio in un palazzo abitato da famiglie che poteva trasformarsi in tragedia. Cosa dicono le istituzioni, sempre pronte a gettarci la croce addosso?".

 

Inoltre, circa 300 giovani con camioncini, altoparlanti e striscioni, si sono disposti a cerchio all’altezza della rotatoria fra corso Carlo Alberto, via Marchetti e la rampa dell’asse attrezzato che conduce al porto, impedendo alle auto di transitare. Un manifestante, dall'altoparlante, ha annunciato: "Abbiamo paralizzato la città". Le forze di polizia, in assetto antisommossa, hanno sorvegliando la situazione, per ora senza intervenire.

 

Il corteo sindacale intanto ha proseguito la marcia verso al Fincantieri. Tra i tanti striscioni esposti, quello che accompagna le sagome dei 'precari a vita' recitava: "Ho il potere di essere invisibile: sono anni che il Governo non mi vede". Fra le bandiere della Cgil e della Fiom, sventolano anche quelle del Pd, di Sel e della Federazione della sinistra.

 

Ad occupare il secondo spezzone del corteo, i giovani del Movimento studenti di Macerata e dell’Assemblea permanente di Urbino, che questa mattina, prima di unirsi alla manifestazione sindacale, hanno raggiunto la terrazza della sede dell’Assemblea legislativa delle Marche esponendo uno striscione con la scritta 'Soldi, reddito, borse studio, futuro'. Non ci sono stati momenti di tensione durante.  

 

Il corteo era accompagnato da un folto gruppo di agenti di polizia, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa. Altre manifestazioni sono in corso anche a Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Pesaro.

 

ADESIONE AL 70% NELLE MARCHE 

Cgil Marche soddisfatta per l’adesione di tutta la regione allo sciopero generale di oggi: nelle aziende si sono segnalate punte superiori all’80% e le cinque manifestazioni organizzate nei capoluoghi di provincia sono state “particolarmente partecipate”. Ad Ancona, il corteo e’ sfilato fino allo stabilimento di Fincantieri, eletto a simbolo della crisi locale, dove e’ tenuto il comizio finale con Alberto Morselli, segretario generale Filctem Cgil. “Abbiamo bisogno di fatti concreti, basta con i continui rinvii - ha detto il sindacalista -. Chiediamo che siano aumentati i redditi per far crescere i consumi, occorre fare in modo che le imprese trovino credito per lo sviluppo. Si continua a usare la crisi per togliere i diritti”. Il segretario Cgil di Ancona, Marco Manzotti, ha sottolineato che “la Cgil vuole rimettere al centro il lavoro” e che “la crisi continua a creare problemi per l’occupazione”. Quindi, sono stati citati i casi dell’Antonio Merloni e di Fincantieri, “ma altre crisi sono in atto” ha evidenziato il sindacalista. Tanti i giovani presenti ad Ancona, con le adesioni tra gli altri di Gulliver, Agora’ Urbino, Rete studenti medi di Ascoli e Pesaro, l’Adi. Hanno aderito anche il Sigim, il coordinamento precari Flc Cgil, Sel, Giovani democratici, il Pd, Anpi e molte altre associazioni.
 

Secondo dati della Cgil regionale, tra le aziende della provincia, al Crn e Isa di Ancona l’adesione allo sciopero è stata tra il 90 e il 95%, alla Fiat Cnh di Jesi tra il 70 e il 75%, all’Indesit di Albacina il 65%, a quella di Melano il 55%. Alla Best di Cerreto il 70%, alla Nuova Maip il 75%.
 

Alla Glabo Group (edili) ha aderito il 60%, allo Sma deposito il 70%, allo Sma di Falconara il 70%, alle Officine Fs il 65%; all’Istituto comprensivo Mercatini di Senigallia il 40%, all’Istituto d’arte di Ancona il 40%. In provincia di Pesaro-Urbino, alla Berloni hanno incrociato le braccia tutti i lavoratori dei siti produttivi per i quali l’azienda ha previsto la cessazione di tutte le attivita’, alla Tvs ha aderito l’80%, alla Biesse il 50%, all’Alluflon l’80%; al Comune di Pesaro hanno scioperato 200 dipendenti mentre al Comune di Fano il 30%. In provincia di Macerata, alla Tombolini ha scioperato il 60% dei lavoratori, alla Tgs di Recanati (gruppo Sma) il 50%, alla Ciet impianti Spa di Sforzacosta il 100%. In provincia di Fermo, alla Tecnofilm del 100% come alla Laterizi Branella, alla Metaltex l’80%. Infine, in provincia di Ascoli Piceno, all’Ipercoop di San Benedetto l’adesione e’ stata del 90%, alla Prysmian di Ascoli tra l’85 e il 90%, alla Barilla il 60%. E ancora: alla Bollettini (ortofrutta) il 100%, a Futurama il 100%, alla Ykk (metalmeccanici) il 70%.