Ancona, 28 luglio 2011 - ADESSO non è più solo un’ipotesi, ma realtà: sul Conero sono arrivati i lupi. Almeno a giudicare da quanto dichiarato da un testimone oculare, Mauro Pincini, titolare dello stabilimento 'da Marino' a Numana.


"L’ho visto ieri (martedì ndr), erano circa le 11 e stavo andando verso Ancona — racconta —. A un certo punto all’altezza del Poggio è sbucato fuori questo animale che ha attraversato la strada".  Quando gli facciamo notare che forse si trattava di un cane inselvatichito, oppure di un incrocio, Pincini si spazientisce: "Conosco bene la differenza tra un cane e un lupo —sottolinea — in macchina con me c’era anche mia moglie e sono sicuro di quello che ho visto.

 
ERA ALTO, magrissimo, con la coda bassa tra le zampe posteriori, gli occhi gialli e il pelo grigiastro e marrone tendente al rossiccio.  Si è fermato a guardarmi per qualche secondo, poi ha tentato di attraversare e si è fermato di nuovo.


I nostri sguardi si sono incrociati una seconda volta, infine ha proseguito tranquillo per la sua strada verso i campi, dove si trovano alcuni agriturismi. Temo stesse cercando animali da cacciare, come ha già fatto a Portonovo con alcune pecore trovate sgozzate".


La segnalazione di Pincini va ad aggiungersi a quella di altri abitanti della zona del Conero e allevatori, che sostengono di aver avvistato il lupo o aver sentito distintamente di notte i suoi ululati. Segnalazioni che non stupiscono il Comandante del Corpo provinciale della Guardia Forestale Giancarlo D’Amato: "Ancora non abbiamo fotografie, né tracce biologiche — spiega — ma se fosse veramente un lupo non dovremmo stupirci perché potrebbe essere un giovane esemplare arrivato dai vicini Monti Sibillini oppure dall’Appennino Tosco-Emiliano, attratto dalla popolazione di cinghiali in aumento. Potrebbe essere a caccia di cuccioli oppure di animali anziani non più in grado di difendersi".

 


DA PARTE SUA l’Ente Parco invoca la calma e invita a non creare allarmismi, precisando di aver già dato mandato ad esperti del settore di prelevare, dal pelo e dagli escrementi, il dna di quest’animale per capire se effettivamente sia un lupo, un cane randagio o un ibrido tra i due. "Il Parco — ha affermato il presidente Lanfranco Giacchetti — è già in contatto con il Parco gola della rossa Frasassi, con quello dei Sibillini e con la Regione Marche, riguardo il progetto ‘Monitoraggio del lupo e dei grandi carnivori nella Regione Marche’ che prevede lo studio e la messa in pratica di sistemi di difesa degli allevamenti. Ha inoltre già verificato il danno all’agricoltura che sarà risarcito. L’eventuale presenza della specie, se può oggettivamente creare difficoltà alle attività zootecniche, non costituirebbe certamente un pericolo per l’incolumità pubblica visto che non sono mai state segnalati casi di attacchi all’uomo".