Ancona, 11 settembre 2011 - Benedetto XVI e’ giunto ad Ancona, dove oggi chiudera’ il Congresso Eucaristico. Lavoro e famiglia i due temi principali che faranno da filo conduttore della giornata. Stamani alle 10 il Papa presiedera’ la messa nell’area del cantiere navale, poi si spostera’ nel centro pastorale di Colle Ameno, dove pranzera’ con alcuni poveri assistiti dalla Caritas e una rappresentanza di operai in cassaintegrazione, tra cui un gruppo di Fincantieri e uno di Merloni. Nel pomeriggio, alle 17, incontrera’ famiglie e parroci nel duomo di San Ciriaco e poi, a seguire, in piazza Plebiscito, 500 giovani fidanzati. La partenza invece, è prevista per le 19.

Sono oltre 85 mila i fedeli presenti per assistere alla messa che il Papa ha celebrato con 200 vescovi italiani. Tanti anche i big della politica. Tra i presenti: il leader del Pd Pier Luigi Bersani e la vice presidente del partito Rosy Bindi; il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, Rocco Buttiglione e Paola Binetti dello stesso partito; Beppe Fioroni del Pd; il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, l’ex ministro della Cultura Sandro Bondi.
La visita di Benedetto XVI e’ iniziata questa mattina alle 9,45 sul molo Wojtyla del Porto cittadino dove e’ atterrato l’elicottero dell’Aviazione Militare che ha portato il Pontefice. Ad accoglierlo c’era il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e i cardinali Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e Giovanni Battista Re, legato pontificio per il Congresso Eucaristico Nazionale. Con il Pontefice hanno viaggiato il sostituto della segreteria di Stato, arcivescovo Angelo Giovanni Becciu, e il segretario particolare, monsignor Georg Gaeswein. Con Papa Ratzinger sulla papamobile e’ pero’ salito l’arcivescovo di Ancona, monsignor Edoardo Menichelli.

Lo stabilimento Fincantieri di Ancona, dove oggi Benedetto XVI celebra la messa conclusiva del XXV Congresso Eucaristico nazionale, e' uno degli otto siti produttivi in Italia della societa' cantieristica erede della grande tradizione italiana in campo navale e tra i principali gruppi navalmeccanici al mondo. Il cantiere, investito dalla crisi del settore, ha 550 dipendenti su 580 in cassa integrazione. Ma proprio in questi giorni l'amministratore Giuseppe Bono ha annunciato che il lavoro riprendera' ad ottobre con nuove commesse.

LE PAROLE DI BAGNASCO

“La perdita della fede va di pari passo con il venir meno di un’autentica sensibilita’ per il bene comune. Al contrario, proprio l’incontro con Gesu’ Cristo trasforma dal di dentro l’esistenza di ciascuno ed e’ capace di rinnovare la vita di tutti”. Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha riassunto cosi’ al Papa, nel saluto che ha preceduto oggi la celebrazione conclusiva del Congresso Eucaristico Nazionale, il messaggio che giunge da questa grande kermesse che nelle cinque citta’ delle Marche che hanno ospitato i lavori ha visto oltre 100 mila partecipanti e che, secondo Bagnasco, ha avuto “il merito di far riscoprire e gustare al popolo cristiano, qui convenuto numeroso da tutte le Chiese che sono in Italia, il mistero dell’Eucaristia che e’ ‘il principio causale della Chiesa’, cioe’ l’alimento che la sostiene nel suo cammino attraverso il tempo”. “In particolare - ha tenuto a rilevare il porporato - si e’ sottolineato il legame inscindibile tra l’Eucaristia e la vita quotidiana, perche’ uno degli effetti piu’ insidiosi della secolarizzazione e’ quello di relegare la fede cristiana ai margini dell’esistenza, quasi sia inutile e sterile per la vita concreta”. Secondo Bagnasco, “il fallimento di questo pregiudizio che riduce la fede ad un fatto privato e ininfluente rispetto ai problemi e alle attese della gente, e’ sotto gli occhi di tutti”.

L'OMELIA DEL PAPA DURANTE LA MESSA

Benedetto XVI ha condotto una riflessione sull’eucarestia e sul suo significato nella vita quotidiana, anche e soprattutto nell’attuale momento storico e in questa fase di crisi economica e di valori. L’Eucaristia sostiene e trasforma l’intera vita quotidiana’’, e ‘’ci strappa dal nostro individualismo’’, ha detto il Papa.
‘’Chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore - ha rimarcato - non puo’ non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi e’ nudo, visitare l’ammalato e il carcerato’’. La ''forza del potere e dell'economia'' non sono sufficienti da sole a organizzare le societa': ''l'uomo cade spesso nell'illusione di poter trasformare le pietre in pane'', ma non si possono mettere da parte Dio, i valori, l'etica, confinandoli al privato, e ''certe ideologie'' che hanno tentato di farlo, cercando solo di assicurare ''a tutti sviluppo'' e ''benessere materiale'', hanno fallito, dando agli ''uomini pietre al posto di pane''.''Dopo aver messo da parte Dio, o averlo tollerato come una scelta privata che non deve interferire con la vita pubblica - sono state le parole del Papa - certe ideologie hanno puntato a organizzare la societa' con la forza del potere e dell'economia. La storia ci dimostra, drammaticamente, come l'obiettivo di assicurare a tutti sviluppo, benessere materiale e pace prescindendo da Dio e dalla sua rivelazione si sia risolto in un dare agli uomini pietre al posto del pane''. ''Il pane, cari fratelli e sorelle - ha sottolineato Benedetto XVI - e' 'frutto del lavoro dell'uomo', e in questa verita' e' racchiusa tutta la responsabilita' affidata alle nostre mani e alla nostra ingegnosita'; ma il pane e' anche, e prima ancora, 'frutto della terra', che riceve dall'alto sole e pioggia: e' dono da chiedere, che ci toglie ogni superbia e ci fa invocare con la fiducia degli umili: 'Padre dacci oggi il nostro pane quotidiano''.

Occorre impegnarsi per “restituire dignita’ ai giorni dell’uomo e quindi al suo lavoro, nella ricerca della sua conciliazione con i tempi della festa e della famiglia e nell’impegno a superare l’incertezza del precariato e il problema della disoccupazione”. Lo ha chiesto con grande forza Benedetto XVI nell’omelia della messa celebrata oggi davanti a 100 mila fedeli nell’area Fincantieri del Porto di Ancona, che con una incombente gru ferma da troppo tempo - ma che potrebbe presto riprendere il lavoro - rappresenta un po’ l’emblema della drammatica situazione occupazionale portata dalla crisi economica. Concludendo il Congresso Eucaristico Nazionale, il Papa ha indicato proprio nella riscoperta della spiritualità eucaristica la via da seguire per contribuire al risanamento sociale.

Per il Pontefice teologo, “non c’e’ nulla di autenticamente umano che non trovi nell’Eucaristia la forma adeguata per essere vissuto in pienezza: nutrirsi di Cristo e’ la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrificio della Croce; chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non puo’ non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi e’ nudo, visitare l’ammalato e il carcerato”.
Dunque, “una spiritualita’ eucaristica “e’ vero antidoto all’individualismo e all’egoismo che spesso caratterizzano la vita quotidiana, porta alla riscoperta della gratuita’, della centralita’ delle relazioni, a partire dalla famiglia, con particolare attenzione a lenire le ferite di quelle disgregate”. “Una spiritualita’ eucaristica - ha continuato - ci aiutera’ anche ad accostare le diverse forme di fragilita’ umana consapevoli che esse non offuscano il valore della persona, ma richiedono prossimita’, accoglienza e aiuto”. “Dal Pane della vita - e’ stato l’auspicio di Joseph Ratzinger, colpito dalla straordinaria vitalita’ mostrata dalla Chiesa Italianai in questa grande kermesse che per otto giorni ha coinvolto (e invaso) cinque citta’ delle Marche - trarra’ vigore una rinnovata capacita’ educativa, attenta a testimoniare i valori fondamentali dell’esistenza, del sapere, del patrimonio spirituale e culturale; la sua vitalita’ ci fara’ abitare la citta’ degli uomini con la disponibilita’ a spenderci nell’orizzonte del bene comune per la costruzione di una societa’ piu’ equa e fraterna”. “Cari amici - ha detto agli oltre 100 mila fedeli presenti - ripartiamo da questa terra marchigiana con la forza dell’Eucaristia in una costante osmosi tra il mistero che celebriamo e gli ambiti del nostro quotidiano”. “La vita quotidiana - e’ stato l’auspicio conclusivo del Papa - diventi dunque luogo del culto spirituale, per vivere in tutte le circostanze il primato di Dio”.

AL TERMINE DELLA MESSA LE FRECCE TRICOLORE

Con perfetta sincronia, la formazione delle Frecce Tricolore e’ sfrecciata su Ancona appena il Papa ha terminato la benedizione della messa. Gli apparecchi hanno effettuato - come previsto - due passaggi colorando in cielo la bandiera italiana.

SIRENE PER IL PASSAGGIO DELLA PAPAMOBILE

Le sirene del porto di Ancona hanno salutato il passaggio della papamobile con a bordo Benedetto XVI, diretta verso il Centro pastorale di Colle Ameno, dove il pontefice pranzerà con cardinali, vescovi, operai ex detenuti e poveri. Il tragitto passa per l’area portuale e il centro citta’, pieni di folla.

IL PRANZO DI BENEDETTO XVI COI CASSA INTEGRATI E I DETENUTI

Benedetto XVI e' a pranzo - al centro Pastorale di Colle Ameno che si trova alla periferia di Ancona, vicino all'ospedale Torrette - con alcuni rappresentanti delle categorie piu' deboli della zona anconetana.
Con il Papa, intorno alla mensa, nel centro pastorale di Colle Ameno, siedono tre cassintegrati della Merloni, quattro lavoratori precari, otto cassintegrati della Fincantieri e cinque ospiti della Caritas, due dei quali sono ex detenuti in regime di liberta' vigilata.
"La Chiesa - ha sottolineato l'arcivescovo di Ancona, monsignor Edoardo Menichelli commentando questo gesto altamente simbolico - e' accanto a quanti hanno perso il lavoro, a quanti vivono un disagio umano e rischiano di
perdere l'identita' sociale". Secondo il presule che lo ha organizzato, "e' importante, a questo proposito, l'abbinamento dei senza lavoro che partecipano al pranzo del Papa con dei poveri assistiti dalla Caritas, dalle associazioni caritative e dalle suore che qui vengono chiamate 'di padre Guido', in memoria del frate minore francescano che avvio' quella mensa". "

"Il lavoro toglie meta' della propria identita'" lasciando un senso di grande "umiliazione", ha detto al Congresso Eucaristico Nicola Strombolini, operaio attualmente in cassa integrazione. "Quello che manca - ha confidato - non sono primariamente i soldi, ma il senso di pienezza dell'esistenza di chi puo' svolgere il proprio lavoro". Strombolini, 48 anni, sposato e con un figlio di 6 anni, presta la sua attivita' come diacono permanente gratuitamente, nel tempo libero dal lavoro, ed e' intervenuto a Fabriano all'incontro su "Lavoro e festa". Davanti a una platea di vescovi, sacerdoti, religiosi e laici ha invocato "la speranza di poter tornare a immaginare un futuro per se stesso, la propria famiglia, il proprio figlio". "Sono un credente lavoratore - ha aggiunto il diacono cassintegrato - in un mondo che non crede piu' nel lavoro". Strombolini ha lodato l'opera della Chiesa locale citando il centro di orientamento al lavoro per disoccupati e la Caritas che - ha sottolineato - "fanno molto. Da quando abbiamo dato attenzione ai disoccupati sono aumentate le presenze alla messa, segno che la gente ha bisogno di questo tipo di vicinanza".

IL SALUTO ALLA COMUNITA' RELIGIOSA A SAN CIRIACO E IL TEMA DELLA FAMIGLIA

Un breve riposo dopo il pranzo e poi l’appuntamento che segna l’abbraccio del Papa alla chiesa di Ancona. Alle 17 nel simbolo della storia della comunità cattolica della città, a San Ciriaco, Benedetto XVI incontra i sacerdoti e le famiglie, ovvero la comunità religiosa che continua a mantenere vivi i valori del sacrificio del primo vescovo della città.

“Rendete protagonista la famiglia nell’azione pastorale”. E’ questo il messaggio che, quasi al termine del suo viaggio ad Ancona, Benedetto XVI ha voluto affidare oggi alla Chiesa Italiana, che ha affrontato il tema della crisi della famiglia. L’esortazione del Papa e’ stata quello di non lasciare sole le famiglie. “Incoraggiate i coniugi, condividetene - ha chiesto nella cattedrale di San Ciriaco gremita - le responsabilita’ educative, aiutateli a rinnovare continuamente la grazia del loro matrimonio. Siate accoglienti e misericordiosi, anche con quanti fanno piu’ fatica ad adempiere gli impegni assunti con il vincolo matrimoniale e con quanti, purtroppo, vi sono venuti meno”.

La famiglia è “bene insostituibile per i figli, fondamento indispensabile della società”, per la Chiesa cattolica, ha continuato il Pontefice. Missione della famiglia, ha detto Benedetto XVI, è quella di “testimoniare e rendere presente” l’amore di Cristo per l’umanità “a servizio della comunità, per l`edificazione del Popolo di Dio".
"Questa prospettiva - ha proseguito il Papa - consente anzitutto di superare una visione riduttiva della famiglia, che la considera come mera destinataria dell'azione pastorale. E’ vero che, in questa stagione difficile, essa necessita di particolari attenzioni. Non per questo, però, ne va sminuita l`identità e mortificata la specifica responsabilità. La famiglia - ha detto il Papa - è ricchezza per gli sposi, bene insostituibile per i figli, fondamento indispensabile della società, comunità vitale per il cammino della Chiesa”.

Il Papa invita i sacerdoti ad accogliere “quanti fanno più fatica ad adempiere gli impegni assunti con il vincolo matrimoniale e con quanti, purtroppo, vi sono venuti meno”. “Incoraggiate i coniugi, condividetene le responsabilità educative, aiutateli a rinnovare continuamente la grazia del loro matrimonio”, ha detto Benedetto XVI rivolgendosi ai preti. “Rendete protagonista la famiglia nell`azione pastorale. Siate accoglienti e misericordiosi, anche con quanti fanno più fatica ad adempiere gli impegni assunti con il vincolo matrimoniale e con quanti, purtroppo, vi sono venuti meno”.

 “Amate i vostri sacerdoti, esprimete loro l`apprezzamento per il generoso servizio che svolgono.
Sappiate sopportarne anche i limiti, senza mai rinunciare a chiedere loro che siano fra voi ministri esemplari che vi parlano di Dio e che vi conducono a lui”. Rivolgendosi direttamente ai preti il Papa ha detto: “Siate, per quanti sono affidati alla vostra responsabilità, segno della benevolenza e della tenerezza di Gesù: in lui si rende visibile come il Dio che ama la vita non è estraneo o lontano dalle vicende umane, ma è l`amico che mai abbandona. E nei momenti in cui si insinuasse la tentazione che ogni impegno educativo sia vano, attingete dall`eucaristia la luce per rafforzare la fede, sicuri che la grazia e la potenza di Gesù Cristo possono raggiungere l`uomo in ogni situazione, anche la più difficile”.

L'INCONTRO CON LE COPPIE DI FIDANZATI IN PIAZZA DEL PLEBISCITO

‘’La diffidenza nei confronti dell’istituto matrimoniale, prolunga il tempo del fidanzamento che non e’ piu’ ‘noviziato’ alla vocazione sponsale ma tempo fruito come esperienza a due’’. Cosi’ il vescovo di Ancona, mons. Edoardo Menichelli nell’aprire l’incontro tra il papa e i fidanzati questo pomeriggio ad Ancona. ‘’Il tempo del fidanzamento - ha affermato - e’ carico di timori, di incertezze e i giovani fidanzati si sentono soli nell’attraversare le varie tappe del loro cammino’’. E ‘’in questo itinerario, la tentazione di chiudersi e di isolarsi, li porta a volte a non chiedere aiuto e ad affidarsi solo alla propria esperienza.
"Sappiamo quanto pressioni esterne e fragilita’ interiori spingono i nostri giovani - ha detto il vescovo - a orientarsi verso esperienze di prova, limitate nel tempo o semplicemente ridotte a un fatto privato. Molte coppie che si presentano nelle nostre parrocchie per chiedere di poter celebrare il matrimonio religioso gia’ convivono da molto tempo ed alcune hanno gia’ dei figli. Le pressioni esterne alle quali si accennava, fanno leva sulla paura di instaurare relazioni stabili, sulle particolari condizioni economiche (spesso precarie e incerte), sui legami con le famiglie di origine che condizionano la liberta’ delle loro scelte’’.
 

Non e’ sperimentando in anticipo i rapporti sessuali e la vita insieme che i fidanzati si garantiscono un matrimonio felice. “Non pensate - ha detto il Papa a 500 giovani coppie di futuri sposi riunite in piazza Plebiscito - secondo una mentalita’ diffusa, che la convivenza sia garanzia per il futuro”. “Bruciare le tappe - invece - finisce per ‘bruciare’ l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualita’ nelle espressioni”. Il Papa critica la “apparente esaltazione del corpo, che in realtà banalizza la sessualità” della cultura odierna. Partendo dall’episodio evangelico delle nozze di Cana, Benedetto XVI ha descritto la società attuale utilizzando la metafora della tavola “imbandita di tante cose prelibate” alla quale, però, manca il “vino della festa”.

“Appartiene a una cultura priva del vino della festa - ha detto il Papa - l`apparente esaltazione del corpo, che in realtà banalizza la sessualità e tende a farla vivere al di fuori di un contesto di comunione di vita e d`amore”. “Manca il vino della festa - ha detto inoltre Benedetto XVI - anche a una cultura che tende a prescindere da chiari criteri morali: nel disorientamento, ciascuno è spinto a muoversi in maniera individuale e autonoma, spesso nel solo perimetro del presente. La frammentazione del tessuto comunitario si riflette in un relativismo che intacca i valori essenziali; la consonanza di sensazioni, di stati d`animo e di emozioni sembra più importante della condivisione di un progetto di vita. Anche le scelte di fondo allora diventano fragili, esposte ad una perenne revocabilità, che spesso viene ritenuta espressione di libertà, mentre ne segnala piuttosto la carenza”.
 

LA PARTENZA DEL PAPA E LA CHIUSURA DEL CONGRESSO

Con la partenza dell’elicottero di papa Benedetto XVI dal porto di Ancona si e’ concluso il XXV Congresso Eucaristico Nazionale, che per una settimana ha animato con la preghiera, la riflessione ed eventi culturali Ancona e le altre citta’ della Metropolia.

Nella giornata di oggi secondo la Regione Marche si sono registrate presenze record: ‘’alla messa di questa mattina hanno assistito circa 85 mila persone (70 mila nell’area Fincantieri e 15 mila nelle strade di accesso alla cattedrale)’’.

Al termine della giornata, il presidente della giunta e Commissario delegato del Cen Gian Mario Spacca ha portato il saluto delle Marche al papa in partenza dal Molo Wojtyla, esprimendo profonda gratitudine per ‘’l’onore che con la sua presenza ha fatto alla nostra regione’’.

‘’Un ringraziamento - sottolinea Spacca a conclusione del XXV Cen - va alla citta’ di Ancona, a tutta la comunita’ regionale, alle amministrazioni centrali dello Stato e a tutte le istituzioni per l’ottimo lavoro svolto in occasione del Congresso. Un grandissimo grazie e’ rivolto poi a tutti i dipendenti e i servizi della Regione che con grande passione e dedizione hanno contribuito fattivamente all’organizzazione e alla riuscita del Congresso Eucaristico Nazionale: dalla Protezione civile al Territorio, dai Servizi generali e il Gabinetto del presidente alla Sanita’’’.