Ancona, 19 ottobre 2011 - L’appello di Legautonomie Marche, dell’Anci e della Provincia di Fermo non è caduto nel vuoto. Anche se per andare incontro alla grave situazione finanziaria in cui versano i Comuni colpiti dall’alluvione la Regione sarà costretta ad aumentare l’accisa sulla benzina.


E’ la soluzione che ha annunciato ieri il governatore delle Marche Gian Mario Spacca dopo le forti sollecitazioni giunte dagli enti locali: "L’unica possibilità che abbiamo — ha spiegato il presidente durante un incontro con tutti i sindaci del Fermano e il presidente della Provincia Cesetti — è quella di intervenire sulla benzina. Una decisione dolorosa che non avremmo mai voluto prendere ma alla quale siamo costretti dopo aver tentato in tutto i modi, in questi mesi, di convincere il Governo di rispettare quanto avallato dal Consiglio dei ministri e dalla Protezione civile nazionale".


La benzina dovrebbe aumentare di 3 centesimi con un maggiore introito per la Regione di circa 6 milioni di euro "comunque non sufficienti — ha continuato Spacca — a coprire i 20 milioni di euro già spesi dalle amministrazioni locali per gli interventi di somma urgenza". Ora spetterà all’assessore al Bilancio Pietro Marcolini presentare la proposta al Consiglio regionale. Un passaggio scontato visto che tutto l’arco politico ha condiviso la scelta dettata "da un’azione di solidarietà tra marchigiani — ha sottolineato Spacca —. Una solidarietà che è venuta a mancare dal Governo".


Soddisfatti i sindaci che aveva chiesto al governatore di "intraprendere tutte le azioni possibili per far fronte a una situazione diventata drammatica e insostenibile in particolare per il Fermano". "Abbiamo avuto vari incontri con i sindaci — ha sottolineato il presidente dell’Anci Marche Andrenacci — e da parte di tutti gli amministratori locali è venuta l’esigenza di mettere mano anche alle accise sui carburanti per reperire i fondi per questa grande emergenza. Allo stesso tempo sollecitiamo il governo nazionale ad assumersi i propri impegni".

Proposta, questa, condivisa dal presidente della Provincia Cesetti. "Non ce la facciamo più — ha detto —. L’evento che il nostro territorio ha subito è stato di una gravità eccezionale, tanto da ottenere il riconoscimento di calamità nazionale da parte del Governo nazionale. Di fronte alla portata di tale devastazione i sindaci avevano due scelte: aspettare l’arrivo delle risorse oppure creare, con coraggio e responsabilità, le condizioni per mettere subito in sicurezza i cittadini e il territorio. Abbiamo deciso di agire subito, intervenendo per oltre 3 milioni di euro sulle infrastrutture e per oltre 9 milioni di euro sulle aste fluviali. Ora gli impegni da noi assunti devono essere onorati".


"Non credevamo che saremmo arrivati a questo punto — ha sottolineato Spacca —. L’evento in questione è stato dichiarato calamità naturale e come tale non sarebbe dovuto neanche entrare nel decreto ‘milleproroghe’, di qui la nostra impugnazione presso la Corte Costituzionale. Ma non basta. Si è aggiunta anche la beffa dell’emendamento che ha assegnato risorse per gli stessi eventi calamitosi alla Basilicata, escludendo le Marche. Abbiamo percorso tutte le vie possibili per trovare una modalità di collaborazione con il Governo nazionale, ma senza trovare ascolto. Questa è una partita che dobbiamo affrontare in una logica di solidarietà regionale, con quel forte senso di responsabilità che caratterizza tutta la comunità marchigiana".


Il presidente Cesetti, anche a nome dei sindaci, si è detto soddisfatto per l’esito dell’incontro: "Il governatore Spacca ha compreso la drammaticità della situazione. Speriamo che ciò attivi presto anche il Governo nazionale. Giudico positiva anche la presenza dei consiglieri regionali di ambedue gli schieramenti politici. Il loro sostegno è fondamentale in questo difficile percorso".


E proprio dai vari rappresentati in Consiglio regionale viene pieno sostegno. Favorevole il capogruppo del Pdl Francesco Massi, così come quello dell’Api Dino Latini: "Se vogliamo salvare Comuni e Province disastrate dall’alluvione del marzo scorso e non risarciti in alcun modo dallo Stato, dobbiamo avere il coraggio di dire che l’unico modo per garantire gli interventi è quello di prevedere l’aumento delle tasse regionali".

Franca Romagnoli di Fli ha ribadito che "la collaborazione, almeno per quanto riguarda Fli, ci sarà seppur è biasimevole il ‘ricatto’ a cui il governo nazionale ha sottoposto le Marche con il noto decreto Milleproroghe a suo tempo impugnato, come pure però vigileremo affinché il sacrificio dei marchigiani serva per pagare opere e lavori utili e legittimamente svolti". Infine Graziella Ciriaci del Pdl che chiede anche "un tavolo tecnico, bipartisan, per risolvere il problema risorse post alluvione".