Ancona, 15 gennaio 2012 - CHISSÀ quante storie, aneddoti e racconti avranno riferito le cabine della Costa Concordia, la nave da crociera affondata l’altra sera davanti alle coste dell’Isola del Giglio. Cabine, quelle della parte alta della nave, realizzate dagli operai della Fincantieri di Ancona. La storia della nave di proprietà della Costa parte nel 2003 quando Fincantieri ottiene la commessa e poco dopo dà il via alle lavorazioni. La sede per la realizzazione dell’opera mastodontica è quella del cantiere genovese di Sestri Ponente, lo stesso che oggi sta combattendo un’aspra battaglia contro la crisi e che tra due mesi finirà nelle stesse, identiche condizioni dello stabilimento di Ancona (che però è chiuso ormai da quasi nove mesi).
 

PER RISPETTARE i tempi della consegna della nave, Fincantieri allora dispose il trasferimento di una parte delle lavorazioni proprio al cantiere navale anconetano. Le lavorazioni per le sezioni speciali ad Ancona iniziarono nel 2004 e andarono avanti alcuni mesi, almeno quattro. Si trattava di sezioni e di ponti dove poi realizzare il grosso delle cabine dedicate ai clienti delle future crociere. In gergo tecnico si chiamano sovrastrutture.

Non si trattò di una grande commessa, a quel tempo il cantiere di Ancona aveva parecchio lavoro, i tempi della crisi non apparivano neppure all’orizzonte. Soprattutto, a quel tempo, il concetto della solidarietà tra cantieri era ben presente: chi lavorava meno otteneva l’aiuto di chi nel momento specifico era caricato maggiormente. Suscitò polemiche, allora, la decisione di inviare delle chiatte per portare le lamiere e le parti e poi per riportare il lavoro fatto da Genova, dunque dal Tirreno, ad Ancona, circumnavigando la penisola. Un lunghissimo e costoso viaggio di andata e ritorno. Del resto si era nel periodo in cui le sezioni e le parti di una nave potevano fare il giro d’Italia, le imbarcazioni diventavano facilmente una sorta di ’spezzatino’ a seconda dello scarico di un cantiere. Ancona realizzava una parte per Sestri Ponente e Sestri Ponente costruiva una sezione per Marghera. Ancora si guardava meno ai costi e più alla massima produttività dei cantieri.
 

Oggi un ragionamento simile è improponibile e, anzi, si rischia una guerra tra poveri per accaparrarsi questa o quella commessa. Nel settembre del 2005 la Costa Concordia è stata varata e nel 2006 ha iniziato a salpare i mari di tutto il mondo trasportando milioni di passeggeri. Costruita per trasportare un massimo di 3.700 passeggeri, era costata 450 milioni di euro. E il giorno del varo la bottiglia di champagne non si ruppe.