Senigallia (Ancona), 10 marzo 2012 - E’ allarmante il risultato dell’ultimo follow up sanitario sui dipendenti dell’ex Sacelit (manufatti in cemento) di Senigallia condotto dall’Area Vasta 2 dell’Azienda sanitaria regionale delle Marche nel periodo 2010-2011.
Otto lavoratori su dieci affetti da alterazioni della pleura e sei su dieci da alterazioni radiologiche del polmone, dopo essere stati esposti per anni agli effetti dannosi dell’amianto. Su 238 ex lavoratori Sacelit contattati, 158 si sono sottoposti ad esami clinici, e il risultato, reso noto dal direttore dell’Area Vasta Maurizio Bevilacqua, e’ sconfortante: l’81% dei soggetti presenta alterazioni della pleura, il 60% del polmone, mentre il 45% ha subito danni alla funzionalita’ respiratoria. Settantanove lavoratori hanno ottenuto un certificato di malattia professionale per il riconoscimento medico-legale di malattie correlate all’asbesto.

Secondo l’azienda sanitaria, una percentuale cosi’ elevata e’ connessa all’eta’ avanzata degli ex operai, che hanno respirato per anni i veleni della fabbrica, aperta nel 1948 e chiusa nel 1984. Nel tempo diversi lavoratori sono morti a causa della lunga esposizione alle fibre di amianto.
Oggi la Sacelit riconosce un indennizzo agli ex dipendenti malati. Per l’impianto senigalliese ha liquidato finora 9 milioni di euro a 133 ex addetti.