Ancona, 11 luglio 2012 - ANCHE il progetto per il ripascimento di Portonovo, naufragato lunedì in Conferenza dei servizi, finisce sotto la lente dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Ancona, guidati dal capitano Vincenzo Marzo. Il sospetto che i carabinieri del Noe vogliono accertare è che il progetto, quest’anno presentato dal Comune di Ancona, oltre che lacunoso e sottoposto in ritardo al vaglio delle autorità competenti, sia stato copiato per intere parti da un altro progetto presentato tempo fa, senza però tenere conto delle caratteristiche attuali della spiaggia di Portonovo, che ogni anno cambiano in base all’intensità dei fenomeni erosivi.

NEL PROGETTO presentato dal Comune sarebbero stati copiati interi stralci di un altro planning, ma mancherebbero elementi essenziali per l’esecuzione dell’intervento, tanto che secondo indiscrezioni non sarebbe stata nemmeno chiara la quantità complessiva di materiale necessaria al ripascimento. Eppure già in primavera la Regione, cui comunque compete il finanziamento degli interventi, aveva stanziato complessivamente 54mila euro con due distinti decreti, uno da 30mila e uno da 24mila, denaro che poteva essere utilizzato per Portonovo ed era stato fatto rientrare nel capitolo dell’emergenza neve: in corrispondenza delle forti nevicate di febbraio si sarebbero registrate anche mareggiate eccezionali, che avrebbero determinato gran parte dell’erosione di quest’anno. A spiegare le difficoltà incontrate dal Comune di Ancona nel progettare il ripascimento, forse, c’è il fatto che quest’anno, a differenza di quanto accadeva in passato, l’onere della progettazione non è stato preso in carico dalla Regione. La normativa regionale in materia prevede che il progetto venga redatto dagli uffici tecnici della Regione Marche, in alternativa può essere preparato dai Comuni interessati su indicazioni della Regione stessa.

PER IL 2012 si è deciso di intraprendere la seconda soluzione, anche per un rimescolamento delle competenze attribuite ai diversi dipartimenti della Regione (quello della Difesa della Costa è stato oggetto, negli ultimi mesi, di una serie di indagini). Probabilmente il Comune di Ancona si è trovato tecnicamente impreparato ad affrontare questo compito. L’indagine sul ripascimento nella Baia rientra in un’inchiesta complessiva che i militari del Noe stanno portando avanti su tutta la Regione, per verificare la regolarità dei ripascimenti eseguiti da Pesaro ad Ascoli Piceno, anche negli scorsi anni. Un’indagine a largo raggio che prende in esame, soprattutto, la regolarità degli appalti o, in caso di cifre più contenute, la correttezza degli affidamenti diretti dei lavori. In ballo ci sono appalti anche per diversi milioni di euro.

di Alessandra Pascucci