Ancona, 23 luglio 2012 - Se ne sta aggrappato sui primi scogli del Trave come un grande granchio di cemento, un parallelepipedo di colore chiaro con una decina di zampe lunghe un paio di metri che lo ancorano alla roccia.

Si chiama Casotto Fattorini e chiunque abbia scattato una foto al Trave l’ha immortalato. Un tempo era una delle due palafitte adibite alla pesca costruite sul Trave: dell’altra rimane parte del basamento, il resto l’ha spazzato via il mare. Il Casotto Fattorini ha invece retto alle bordate dell’Adriatico in tempesta, all’acqua, alla salsedine, alla ruggine, al vento e soprattutto al tempo.

Ma oggi è un rudere che cade a pezzi, inagibile, con il solaio e alcune pareti completamente sfondati. Reggono, invece, (ma per quanto?) le travi d’acciaio che lo tengono insieme. Forse è per questo che ancora se ne sta lì, quel gigantesco granchio mummificato, a posare per le foto dei turisti. Che non sono gli unici a cui sta a cuore questo simbolo del Trave.

Alcuni giorni fa, infatti, un nostro lettore, Marco Goroni, l’ha fotografato da vicino denunciando lo stato di totale abbandono della storica palafitta, che risale al Dopoguerra e che rischia seriamente di scomparire. “La sua distruzione – ci scrive – lascerà a ogni anconetano una malinconia profonda, il Trave senza il casotto perderà tutta la sua magica atmosfera. Per non parlare della composizione fotografica, che privata del Fattorini affievolirà l’immagine della scogliera”.

Per non perdere questo simbolo del Trave e della Riviera del Conero il lettore propone una petizione per il salvataggio del Casotto Fattorini. Anche se il primo a doversene interessare sarà il suo proprietario. Ecco dunque un altro pezzo di costa messo seriamente a repentaglio dalle mareggiate.

Come quella attesa per ieri notte e per la giornata di oggi lungo le coste anconetane, temutissima a Portonovo. Ieri mattina la baia sembrava piombata in una domenica d’autunno. Pochi turisti, tra i quali diversi stranieri, olandesi, austriaci, tedeschi, ai quali qualche grado in meno e un po’ di pioggia non hanno fatto alcun effetto. Ma i parcheggi erano semideserti, proprio come i ristoranti.

Anche in acqua poche persone, tra i quali alcuni giovani alle prese con il sup, o stand up paddle, uno degli sport da spiaggia più di moda in questo periodo. "Speriamo che la mareggiata non si porti via la spiaggia – commentava ieri il bagnino Franco – finora c’è stato solo un po’ di mare mosso, e questa perturbazione probabilmente ci voleva per cambiare l’aria e muovere un po’ il mare. Ma le previsioni sono terribili. Speriamo bene".

di Giuseppe Poli