Ancona, 3 luglio 2013 - SONO sempre più frequenti le segnalazioni dei cittadini e i casi di danni fisici alla persona o materiali ai veicoli che si possono attribuire alle pessime condizioni della maggior parte delle strade della città. Un problema che non conosce distinzione tra le diverse aree del capoluogo dorico, come documentato dalle inchieste del Carlino prima nei quartieri Adriatico e Centro e poi a Brecce Bianche (Q1) e Ponterosso (Q2). E anche dal punto di vista legale, le cause di risarcimento si moltiplicano e la giurisprudenza offre una speranza in più alla cittadinanza: una recentissima sentenza del tribunale di Ancona, datata 11 giugno 2013, ha stabilito la responsabilità del comune di Ancona per i danni arrecati ad una signora — peraltro in gravidanza al momento del fatto — (A.F. le iniziali coperte da segreto professionale), a seguito di un incidente avvenuto nel marzo del 2009: la caduta a terra in via Martin Luther King, in zona Posatora, a causa dell’asfalto irregolare a ridosso di un tombino.

Il Comune è stato condannato al risarcimento (per la cifra di 4mila euro) per l’avvallamento sul manto stradale. Il giudice, infatti, ha ritenuto sussistere la responsabilità dell’ente, secondo l’art. 2043 del codice civile, per la provata insidia dell’avvallamento in questione, e secondo l’art. 2051 del codice civile, per il dovere di custodia a carico della pubblica amministrazione sul suolo pubblico.