Ancona, 24 luglio 2013 - ANIMALI trasportati in condizioni disumane, mano pesante della polizia stradale. In tre giorni di servizi lungo l’autostrada e le statali 16 e 76, gli agenti diretti dal comandante regionale, Emilio Guerrini, hanno elevato multe per oltre 50mila euro e denunciato il conducente di un autoarticolato diretto al mattatoio di Chieti. A bordo trasportava maiali, 4 gli esemplari morti, decine quelli ridotti in uno stato drammatico. In quattro giorni di controlli capillari sulle principali strade del territorio anconetano, la polstrada ha accertato più violazioni alle normative in materia di trasporto di animali vivi che veicoli controllati: 125 sanzioni a fronte di 115 veicoli fermati. Irregolarità sono state riscontrate anche sul fronte del trasporto di animali domestici, cani e gatti in particolare. Un servizio coordinato dalla polstrada alla presenza di personale del Corpo Forestale e della Lav, la lega antivivisezione che effettuato una vera e propria formazione del fenomeno su strada.

Nella maggior parte dei casi gli animali viaggiavano in condizioni davvero penose. Il caso dell’autotrasportatore italiano che a bordo del suo autotreno con rimorchio aveva caricato 240 maiali, ha lasciato i controllori senza parole. Un vero e proprio lager per suini. Il mezzo era diretto al mattatoio di Chieti dove gli esemplari morti sarebbero stati trasformati in porchette. Immediato l’intervento di un veterinario che ha intimato di portare gli animali al vicino mattatoio di Ascoli. Mancava l’acqua a bordo, le gabbie non erano sufficienti per contenere tutti i maiali, non sono state fatte soste. Dei tre maiali morti, due erano cuccioli. Un altro suino morto è stato trovato dentro un tir olandese che arrivava dalla Francia e diretto in Puglia. Irregolarità gravi sono state riscontrate pure per una serie di mezzi pesanti che trasportavano sia pollame che agnelli. In tutti i casi, le gabbie non erano sufficientemente alte. Nel caso del pollame, gli animali non riuscivano neppure ad alzarsi sulle zampe, stesso discorso per le pecore, schiacciate contro le gabbie.