Ancona, 1 agosto 2013 - Dopo l’ultimo incidente a Portonovo, con un parapendio atterrato martedì pomeriggio in spiaggia tra gli ombrelloni dello stabilimento Il Molo, il Carlino è andato a sentire la voce dei piloti che ogni giorno volano partendo dal terreno proprio sopra la baia. Abbiamo cercato di capire come funziona il volo, quali rischi si corrono e soprattutto che cosa può essere andato storto.

«Il temerario è di Sarnano. C’era il divieto di volare perché il vento non era buono. Non ha ascoltato i consigli di noi piloti locali — racconta Nicola D’Amato, pilota di parapendio —. Non sappiamo chi sia l’uomo finito tra gli ombrelloni, a parte appunto che è del Maceratese e che era la prima volta che veniva qui. Adesso non si fa più vedere, è scappato subito, dopo quello che è successo». Senza fornire nemmeno le sue generalità, richeste subito dopo l’incidente dai bagnini di Portonovo.

«Il pilota dell’altro giorno ha volato anche se c’era vento da nord-ovest quindi non era buono. Ha sbagliato proprio traiettoria. Da questo spiazzo voliamo sopra al Monte Conero, non passiamo sopra la baia», dice Nicola Mennel, istruttore di parapendio proveniente dalla Francia. «Sono 20 anni che volo qui e non è mai successo niente di grave. Persone che hanno sbagliato atterraggio ci sono sempre state — spiega Ugo D’amato —. Non si dovrebbe sorvolare Portonovo però se c’è un’emergenza bisogna atterrare dove possibile. Si cade pianissimo, la vela del parapendio è morbida, non può far male se finisce addosso alle persone e tanto meno i fili. Capisco se la gente si arrabbia ma non bisogna fare allarmismo, non si ammazza nessuno».

Ci sono delle leggi che regolano il volo libero come quella di non atterrare dove si trovano persone. Tutti i piloti di parapendio sono brevettati, conoscono le leggi per il volo e sanno pilotare. Bisogna atterrare dove si è decollati. Se si atterra male o si prende un albero, la responsabilità è del pilota. A Portonovo non c’è niente di ufficiale, un club, un referente. E’ un volo libero. «E’ consentito volare perché questa non è una zona di traffico aeroportuale. Non c’è divieto nemmeno dal Parco del Conero — prosegue Ugo —. Noi diciamo sempre che c’è divieto di atterrare a Portonovo quando c’è la stagione balneare. Atterraggi d’emergenza cerchiamo di farli a Mezzavalle dove ci sono più spazi liberi e non ombrelloni».

In tanti vogliono provare il brivido di volare sopra la baia, anche turisti. Un’emozione unica grazie allo splendido paesaggio che si può godere dall’alto. Intanto il presidente dell’Ente Parco del Conero, Lanfranco Giacchetti ha attaccato in giro per la baia dei cartelli con il regolamento che vieta il decollo, l’atterraggio e il sorvolo di aeromobili e ultraleggeri a motore. Non rientra perciò in questa categoria, il parapendio.

di Alessandra Napolitano