Fabriano (Ancona), 3 dicembre 2013 - L'ACCORDO con due delle tre sigle sindacali confederali c'è e se lo accetteranno anche i lavoratori diventerà operativo già prima di Natale sulla base di zero licenziamenti e ammortizzatori sociali di qui al 31 dicembre 2018. Alle 22,30 a Roma nella sede del Ministero dello Sviluppo economico è stata, infatti, firmato il verbale d'intesa tra il management Indesit e Fim-Cisl e Uilm-Uil, mentre la Fiom-Cgil ha deciso di non autografare il documento. Ora la parola spetta alle assemblee ,con una sorta di referendum tra i lavoratori che, se forniranno il loro assenso daranno il definitivo via libera all'accordo per scongiurare la messa in mobilità di 1.400 lavoratori in tutta Italia (di cui 480 nella sola Fabriano) ben prima della data limite del 4 febbraio.

 

Le motivazioni della Fiom

“NON POTEVAMO accettare un documento che va verso deindustrializzazione di Caserta e Fabriano”, sostiene il segretario provinciale Fiom-Cgil Giuseppe Ciarrocchi sul no del suo sindacato all'intesa con Indesit. “Se ci sono margini per firmare in un secondo momento? Attendiamo le assemblee con i lavoratori e lì capiremo la posizione e la volontà dei nostri iscritti”. Dunque, uno spiraglio perché non si vada verso l'accordo separato rimane aperto, anche se di fatto in concreto poco cambia. Pure nel caso in cui gli iscritti Fiom diranno no all'accordo, la tutela degli ammortizzatori sociali su base quinquennale vale comunque per tutti i dipendenti e quindi all'atto pratico si tratterebbe di una scelta più di forma che di sostanza.

Giovedì sarà il giorno le prime assemblee a Caserta, venerdì sarà la volta dei siti fabrianesi di Melano e Albacina e della sede centrale degli uffici di viale Aristide Merloni, lunedì a Comunanza. In quegli incontri si deciderà la formula dei referendum (probabile il voto segreto attraverso apposite urne) e la data (quasi certamente la prossima settimana) che saranno a tutti gli effetti dirimenti. In realtà la posizione sembra piuttosto chiara come emerso già nei giorni scorsi durante le assemblee del dopo-rottura. Allora nella stragrande maggioranza operai e impiegati sollecitarono le parti sociali a riaprire al più presto il tavolo di confronto per scongiurare che diventi operativa entro il 4 febbraio la procedura di mobilità per 1.400 dipendenti del gruppo in Italia. Tutto, insomma, lascia pensare che la loro posizione sia la medesima e che sorprese proprio non ce ne saranno.

“Un’intesa importante perché ha prevalso il senso di responsabilità per la difesa dei livelli occupazionali”, è il commento dell'assessore regionale alle attività produttive Sara Giannini in coda all'intesa. “Anche con l’impegno della Regione è stata perseguita una linea di responsabilità che ha favorito l’accordo più avanzato per coniugare tutela dei lavoratori, competitività e rilancio del territorio con il quale viene scongiurato uno scenario devastante di licenziamenti e rottura sociale, che sicuramente sarà compreso dai lavoratori”.

Alessandro Di Marco