Jesi (Ancona), 21 dicembre 2013 - "Pronti alle azioni legali, anche contro la vigilanza di Bankitalia". Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Alfio Bassotti non esclude le carte bollate per il dissesto di Banca Marche di cui è azionista al 10,78%. E prende la distanze dalla gestione commissariale.

E proprio ieri si è arrivati alla rottura del tavolo azienda-sindacati sulla ristrutturazione delle tre direzioni generali. Le azioni legali della Carisj potrebbero coinvolgere sia la Price Waterhouse Coopers, la società di revisione che ha certificato i bilanci della banca senza evidenziare anomalie, sia la vigilanza di Banca d’Italia presente in Bm con "decennali controlli ispettivi". "Se i verbali ispettivi degli anni passati — chiarisce Bassotti — avessero evidenziato fatti più che giudizi di carattere generale sulle difficoltà della banca, oggi sarebbe stato un altro discorso. Ora, una commissione interna alla Fondazione valuterà sia i verbali di Bankitalia degli ultimi anni, sia le certificazioni della società di revisione, anche con l’aiuto di un legale che individueremo in Cda".

La precisazione di Bassotti giunge dopo l’assemblea dei soci della Fondazione, durante la quale aveva riferito dei contenuti del recente incontro tra commissari BM, Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni, e i presidenti delle Fondazioni di Jesi, Pesaro e Macerata. Lì Bassotti avrebbe riferito: "Riceviamo una valanga di proteste da parte di clienti che si dicono tartassati da Banca Marche perchè malgrado garanzie offerte, enormemente superiori all’ammontare dei prestiti in atto, e trovandosi in difficoltà di liquidità, non ottengono nuovi piani di rateizzazione o se li ottengono debbono passare sotto il giogo di un forte aumento dei tassi di interesse e altri nuovi e pesanti oneri contrattuali".

Per Bassotti così gli imprenditori "vengono messi seriamente in difficoltà con il rischio reale di vederli portare i libri contabili in tribunale", e sarebbe evidente che "con un tale atteggiamento si perdono clienti e imprese e si impoverisce il territorio. Lo stesso ragionamento vale anche per l’atteggiamento, spesso incomprensibile, assunto da BM di non accettare concordati, anche quando superano il 50% del contenzioso". Infine sui precari, il sindaco Bacci, interrogato dai grillini, spiega: "I commissari stanno facendo un buon lavoro — ha detto il sindaco —, ma non credo sia terminata l’operazione di riduzione del personale".

Sara Ferreri