Ancona, 9 febbraio 2014 - DISPERATO per aver perso duemila euro al gioco, tenta una doppia rapina al Bingo di Vallemiano e in una sala scommesse di via Martiri della Resistenza, ma viene arrestato dalle volanti della polizia in flagranza. Tentativi disperati quelli di Massimo Zanvito, 36 anni, origini siciliane ma residente da anni ad Ancona,disarmato della pistola che impugnava dalla moglie del proprietario. L’uomo si era servito di un’arma vera e propria, colorata di nero, ma priva di proiettili, quindi inoffensiva. Però questo le vittime delle rapine non potevano saperlo. Zanvito ha inoltre fatto scarrellare l’arma, altro buon motivo per arrestarlo con l’accusa di tentata rapina aggravata. Dopo essere stato disarmato è stato bloccato e gettato a terra dal titolare della sala e da altri due clienti, due stranieri.

E’ SUCCESSO tutto nel tardo pomeriggio di ieri, quando Zanvito ha iniziato il suo raid. Da quanto è stato possibile apprendere da fonti di polizia, sembra che l’arrestato, visibilmente sotto l’effetto di sostanze alcoliche, abbia iniziato la sua azione dalla sala Bingo di Vallemiano. Il primo tentativo è andato male, ma il secondo per il siciliano è andato peggio. Poco dopo le 19 Zanvito è entrato nella sala scommesse Intralot, in via Martiri della Resistenza.

Una volta dentro si è calato un passamontagna e ha calzato un cappello e quando è giunto alla cassa ha puntato la pistola contro i titolari dell’attività. Oltre ai coniugi c’erano anche la figlia di questi e uan ragazza che stava svolgendo tirocinio: «Datemi tutti i soldi della cassa» ha urlato all’indirizzo dei gestori. Nella sala si trovavano almeno una decina di clienti che hanno assitito all’accaduto. Uno di questi, Luigi Candelini, ha deciso di fare la sua parte: «Mi trovavo nella sala attigua a guardare la partita di calcio quando ho sentito del trambusto — racconta il testimone —. Quando ho visto cosa stava accadendo mi sono chiuso in bagno e da lì col cellulare ho chiamato la polizia». Nel frattempo Zanvito ha fatto anche finta di caricare il colpo in canna. «Ho il sangue gelato» racconta Candelini. Bravissima la titolare che prima ha difeso col corpo la figlia. Poi ha afferrato la mano del siciliano e lo ha disarmato, facendosi anche male. Pochi istanti dopo sono entrati gli agenti di polizia che hanno arrestato il rapinatore.