Ancona, 13 febbraio 2014 - A seguito di denuncia di un’associazione di categoria, agenti del Corpo Forestale dello Stato del Comando Provinciale di Ancona, coadiuvati dai colleghi di Latina e Milano, hanno sequestrato numerose confezioni di pappa reale (“Royal Jelly” la denominazione internazionale)  proveniente dalla Cina, pronte per essere immesse nel mercato “on line” come prodotto italiano, denunciando a piede libero F. A. di 31 anni, residente a Latina, quale autore del reato di frode in commercio.

L’indagato, infatti, acquistava il prodotto cinese all’ingrosso da un’impresa commerciale perugina e, con artifici e raggiri, anche mediante falsificazione dei certificati di analisi, proponeva lo stesso prodotto, in pacchi da un chilogrammo o in boccette da 10 grammi, come italiano e di propria produzione. Le analisi effettuate dai laboratori dell’Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche - ASSAM di Jesi (AN) sui campioni sequestrati hanno invece confermato l’origine cinese del prodotto.

L’indagato proponeva la stessa pappa reale sul mercato elettronico anche ad altri apicoltori, ai quali veniva proposto di acquistare il prodotto a prezzi notevolmente superiori a quelli correnti per la merce cinese, facendo credere, invece, che si trattasse di una pregiata produzione locale, agendo anche in assenza delle prescritte autorizzazioni sanitarie e smarrendo la tracciabilità del pregiato alimento, addirittura con lotti di produzione inventati.

Successivamente, è stato controllato il fornitore commerciale del prodotto cinese, operante in provincia di Perugia: questi è risultato detenere e vendere miele, polline, propoli e pappa reale in assenza di autorizzazioni alla detenzione di prodotti alimentari. In più, la ditta italiana riconfezionava la pappa reale di importazione cinese in un laboratorio non idoneo alla manipolazione di alimenti, per poi proporlo in vendita al pubblico e ad aziende apistiche senza le prescritte garanzie igienico-sanitarie e di rintracciabilità dell’alimento. Di tale scoperta sono stati quindi informati i locali Servizi Sanitari, per l’adozione dei provvedimenti di competenza.

Avendo continuato l’indagato a svolgere la sua attività illecita, ulteriori indagini sono state condotte presso un acquirente della provincia di Milano dai Forestali lombardi, anch’essi delegati dalla Procura dorica al sequestro di 2 Kg di pappa reale, spediti tramite corriere espresso, senza le prescritte garanzie igienico-sanitarie e di rintracciabilità del prodotto. Per tali ultime infrazioni verranno elevati i previsti verbali amministrativi.

Come accade  per altri prodotti alimentari, anche per la pappa reale le conseguenze di frodi e irregolarità ricadono unicamente sul consumatore finale, che paga a caro prezzo un prodotto di incerta genuinità e di potenziale dannosità per la salute umana (probabilmente più volte congelato e scongelato, quando di provenienza cinese), convinto invece di “investire in salute” su un prodotto a “Km zero”, ritenuto utile per aumentare le difese immunitarie di bambini o anziani debilitati.

“Secondo le stime del COPAIT - Associazione per la produzione e la valorizzazione della Pappa Reale fresca italiana” ha dichiarato il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Ancona,“il prodotto italiano costa circa 600 €/kg all’ingrosso, contro i circa 35 €/kg pagati dal primo importatore dalla Cina nel territorio europeo”.