Ancona, 12 aprile 2014 - IL DIBATTITO sulle sorti dell’ospedale pediatrico-infantile Salesi è partito e, anzi, è già salito alla ribalta e sta provocando parecchio rumore. Il mondo del volontariato legato ai bambini si è letteralmente spaccato sulle sorti che il presidio dovrà avere nel futuro. Lo spostamento del Salesi dall’attuale sede di via Corridoni, nel cuore del quartiere Adriatico, all’interno della cittadella ospedaliera di Torrette è un percorso ormai segnato. Sebbene se ne sia iniziato a parlare da tantissimi anni, adesso sembra che il progetto stia imboccando una direzione ben precisa. La struttura attuale non garantisce più determinati standard qualitativi e ricettivi, ma per molti il Salesi al Passetto era un punto fermo. In questa intervista che tende a fare definitivamente chiarezza sul futuro del Salesi, il direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti, Paolo Galassi, entra nel dettaglio e annuncia la sua speciale road map per i lavori e per le priorità legate all’area ospedaliera di Torrette. Ci sono anche interesanti novità. Eccole.

DIRETTORE generale dell’azienda Ospedali Riuniti, Paolo Galassi, il dibattito sulle sorti del Salesi inizia a scaldarsi, cosa ne pensa?
«Non immaginavo ci fosse una discussione così animata sulla vicenda, ora voglio contribuire a fare chiarezza sulla questione».

Lei ovviamente, da presidente anche della Fondazione Salesi, difende la necessità di un trasferimento, non è così?
«Certo. Vede, l’attuale plesso che ospita il Salesi non è più in grado di rispondere alle esigenze di un ospedale di Secondo livello, conosciuto in tutta Italia per le sue riconosciute eccellenze».

Quindi il Salesi traslocherà a Torrette, possiamo definirla una cosa certa?
«Su questo non ci sono dubbi, entro l’anno vorrei che l’attuale plesso di via Corridoni resti vuoto. Per quanto riguarda la sede, abbiamo deciso di intervenire utilizzando due tempistiche diverse».

Cioè?
«Per qualche anno il Salesi verrà ospitato all’interno di una delle ali dell’ospedale di Torrette. Il piano esecutivo è già a buon punto. Libereremo gli spazi necessari per accogliere tutti i reparti del pediatrico meno due».

Di quali reparti si tratta e perché è stato deciso che resteranno fuori dal plesso dedicato?
«L’anestesia e rianimazione sarà a parte perché è necessario che si trovi in un’area dipartimentale ben precisa. E poi la neuropsichiatria infantile dovrà stare a contatto con la neurochirurgia di Torrette, due unità che oggi operano in simbiosi. Ogni volta il bambino deve spostarsi da un ospedale all’altro e così non va bene. Così abbiamo pensato di inserire l’unità operativa vicino alla neurochirurgia seguita da medici importanti come Trignani, Luzi e altri».

Mi conferma che comunque non sarà una ubicazione definitiva?
«Glielo confermo. Il Salesi in futuro godrà di una struttura personalizzata, sempre dentro l’area di Torrette, per intenderci nei pressi della piazzola per l’elisoccorso. Ma questo avverrà soltanto in un secondo momento».

Molti sarebbero preoccupati proprio per lo stop di questo progetto, lei come risponde?
«Ci sono delle priorità che dobbiamo rispettare, legate all’importanza dei progetti e all’avviamento dei medesimi. In questo momento ci sono tre progetti molto importanti che stiamo portando avanti, uno in particolare».

Quale intende?
«Le tre torri enormi per garantire la sicurezza del plesso ospedaliero in caso di terremoti, un impegno oneroso, oltre 3,5 milioni di euro. Si tratta di tre colonne alte più di dieci metri, ancorate al terreno e collegate ai solai dei vari piani degli edifici ospedalieri in grado di assorbire eventuali movimenti sussultori del terreno. Un progetto costoso, ma doveroso, per garantire il massimo della sicurezza. La gara è terminata e l’appalto consegnato, entro aprile partiranno i lavori».

Gli altri progetti sul tavolo quali sono?
«Innanzitutto la ristrutturazione generale delle cucine, intervento avviato lo scorso e che presto dovrebbe essere concluso. In più il nuovo pronto soccorso di Torrette, allargato e migliorato, e a fianco quello pediatrico. Saranno comunque due plessi separati».

Quindi, ciò significa che per l’edificio dedicato al pediatrico Salesi bisognerà attendere ancora qualche tempo?
«Io e i miei collaboratori che seguono il progetto abbiamo deciso di prenderci un anno sabbatico, in modo da sistemare questi lavori, poi ripartire di slancio. Nel 2015 avvieremo le pratiche e nel giro di un anno i lavori dovrebbero partire. Tempi certi? Ancora è prematuro».

Pierfrancesco Curzi