Azienda ostaggio di un ponte, passano i primi camion. "E' andato tutto bene"

Autostrada A14 chiusa per far passare alcuni mezzi della ditta Baldini sul ponte ritenuto pericoloso. Poi sono tornati gli sbarramenti

Ancona, uno dei presidi dei lavoratori della ditta Baldini

Ancona, uno dei presidi dei lavoratori della ditta Baldini

Ancona, 29 aprile 2017 - Dopo il divieto delle famose dodici tonnellate su quel ponte, al dodicesimo giorno di presidio, quasi allo scoccare di una ricorrenza, è arrivata l’unica nota positiva, una svolta che si è concretizzata giovedì sera per gli operai della ditta Sandro Baldini lungo la Direttissima del Conero.

Alcuni mezzi pesanti di sua proprietà sono stati fatti uscire dall’azienda alle 22 passando attraverso il ponte per raggiungere San Ginesio e iniziare quel lavoro alla scuola terremotata troppo a lungo procrastinato.

Proprio il primo camion che hanno fatto «evacuare» si è diretto verso quella località. Più difficile per l’escavatore e per gli altri mezzi ma i quindici dipendenti non si perdono mai d’animo. I due jersey posti a sbarramento del ponte sono stati tolti dalla Società Autostrade e poi rimessi dove sono, sempre sulla proprietà privata perché, nota bene dicono i dipendenti, il ponte è della Società ma le due vie, prima e dopo il passo, sono «casa loro».

Il traffico è stato chiuso lungo il tratto dell’A14 che il ponte 166 sovrasta e tutto si è svolto per il meglio ieri. Il flusso di automobilisti è stato più facile da gestire rispetto alle ore di punta facendo uscire i mezzi in transito in autostrada a momenti alterni al casello di Ancona sud e Loreto-Porto Recanati in modo da lasciare libero il tratto durante il passaggio dei camion targati Baldini.

«I ragazzi stanno lavorando a pieno ritmo nel cratere del sisma ma dopo? Lavorare così per noi è un’agonia. In queste condizioni sarà difficilissimo continuare», dice il geometra dipendente Simone Paoletti pensando all’immediato futuro. Provati dalla fatica del presidio h24 e dalle mancate risposte da parte della Società Autostrade, gli operai non smettono di lottare e di gridare «quel ponte ha retto, regge, non c’è alcun pericolo».