Banca Marche, commissione d'inchiesta in Regione

Una ragazza all’assemblea dell’Adoc: "Ho perso anche i regali della mia comunione"

L’avvocato dei consumatori Canafoglia all'assemblea dei risparmiatori di Banca Marche

L’avvocato dei consumatori Canafoglia all'assemblea dei risparmiatori di Banca Marche

Ancona, 13 gennaio 2016 - Banca Marche, scatta la commissione regionale d’inchiesta e una di studio a livello comunale mentre continua la mobilitazione degli azionisti. Presentata ieri dalla maggioranza in consiglio regionale la richiesta di una commissione d’indagine su Banca Marche che dovrà essere istituita dall’aula nei prossimi giorni. E dopo il Comune di Jesi anche la Regione annuncia battaglia contro gli ex vertici dell’istituto di credito marchigiano: «In caso di rinvii a giudizio – riferisce il presidente Luca Ceriscioli – ci costituiremo parte civile». Ma non basta perché annuncia il governatore: «Attiveremo un fondo per aiutare azionisti e obbligazionisti che passeranno alle vie legali». Cioè sull’esempio dell’Umbria la Regione pagherebbe le spese legali dei risparmiatori cancellati per decreto.

L’aula ieri si è divisa sulla questione: impossibile trovare una sintesi per un documenti unitario su Banca Marche: respinti i documenti delle opposizioni (uno del M5s, l’altro di tutte le forze di minoranza), che proponevano tra l’altro la possibilità di risarcire gli investitori danneggiati con partecipazioni nella nuova banca e di impugnare il decreto del Governo. Via libera invece, ma con i soli voti della maggioranza (16 a favore e 11 contrari) alla risoluzione della maggioranza per la commissione di inchiesta, sia pure emendata dall’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti, che ha voluto inserire l’impegno a «promuovere ogni azione utile e possibile per salvaguardare azionisti e obbligazionisti anche con la loro partecipazione al recupero crediti deteriorati della bad bank». Ceriscioli non ha nascosto le preoccupazioni per il futuro: «La banca buona si è rimessa in moto, ha allacciato rapporti con i marchigiani e attirato l’attenzione di nuovi clienti, anche se non è ancora spento il clamore sulle pagine dei giornali. C’è massima attenzione della Regione anche per la procedura di vendita sul mercato della banca con la definizione di un advisor a febbraio e il completamento dell’operazione a metà anno. Un percorso delicatissimo – ha ammesso Ceriscioli –, perché a seconda dei soggetti che si presenteranno dipenderà anche la fisionomia futura dell’istituto di credito».

«Quelli erano i soldi della mia comunione, delle obbligazioni convertibili regalo di mia zia. Li tenevo lì sapevo di averli come investimento». E’ una della testimonianze di ieri all’assemblea Adoc a Jesi. «E’ vero – ha aggiunto la giovane jesina – lì ho lasciati lì senza interessarmene non ero ancora maggiorenne, ma è anche vero che non ero stata informata sui rischi. Avevo 17 anni erano scadute e le abbiamo convertite in azioni». L’Adoc insieme alle associazioni dei consumatori attende di dialogare con i vertici di Nuova Banca Marche e propone la «conciliazione paritetica»: la richiesta di risarcimento danni caso per caso. Intanto però i risparmiatori tutelati dall’associazione di consumatori prepara le lettere per interrompere la prescrizione chiedere alla banca i documenti necessari per eventuali azioni legali, in attesa dei decreti attuativi del Governo che la prossima settimana dovrebbero essere approvati e gli scenari essere così più chiari.