Blue Whale, 18enne con tagli nelle braccia salvato dagli amici

Polizia postale all’Alberghiero di Loreto: è il primo caso in provincia. "Ero curioso, volevo solo provare"

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Ancona, 25 maggio 2017 - Gli hanno visto alcuni tagli sul braccio. Prima uno, poi un altro. Non erano semplici escoriazioni, sembrava proprio che se le fosse provocate volontariamente quelle lunghe ferite sanguinolente. Si sono confrontati prima tra di loro e poi hanno denunciato il fatto al professore a scuola e da lì il caso è venuto a galla, terribile nella sua semplicità, quasi ingenua. «Sì, ho provato a giocare al Blue Whale, ho sentito parlarne e volevo provare», ha confessato quel ragazzino. Poche frasi choc ma fondamentali per aprire un varco perché quello che coetanei e professori si sono trovati davanti è il primo caso del genere nella provincia di Ancona, visto che la ragazza ricoverata al Salesi è di Pescara. Quel gioco, dunque, è arrivato anche in Valmusone. Di solito i ragazzini che si prestano alla sfida online hanno tra i 12 e i 15 anni. In questo caso il giovane ne ha appena compiuti diciotto e frequenta l’alberghiero «Einstein Nebbia» di Loreto. Non è apparso sconvolto. A una seconda domanda indagatoria ha risposto: «Posso togliermi quando voglio, è solo un gioco». Grazie all’intervento dei suoi compagni di classe si è scongiurato, forse, il peggio.

Venerdì scorso a scuola è arrivata la Polizia postale. Hanno interrogato separatamente gli alunni coinvolti, uno alla volta per far sì che le loro impressioni fossero snaturate il più possibile dal contesto e non influenzate tra loro. Poi hanno sentito i suoi genitori che hanno collaborato al massimo. Non sapevano nulla del buco nero in cui era caduto il figlio, ascoltato in contemporanea. Si muoveranno principalmente via Facebook gli agenti, i primi contatti partono sempre dal social network più frequentato al mondo. Poi da lì tenteranno l’aggancio con i siti del «Blue whale», quelli che raccolgono le famose 50 prove che l’adolescente che prende parte al gioco deve superare in una sorta di sfida fino ad arrivare a quella più estrema, il suicidio. Sarà molto difficile però perché nessuno di quei siti è italiano.

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Non si esclude nemmeno che altri ragazzi del posto fossero impegnati come lui nel gioco, per questo la Polizia ha raccolto ogni dato. Non è stato necessario il ricovero in ospedale per il giovane perché le ferite che si è procurato sono abbastanza superficiali. La prima sfida consiste proprio in atti di autolesionismo di tenore sempre crescente e pare proprio che il ragazzo stesse già iniziando ad approcciarsi alle fasi successive. Non è chiaro con esattezza il motivo per cui abbia deciso di prendere parte al gioco nato in Russia. Voleva spezzare la noia, emulare quello che stanno facendo tantissimi ragazzi come lui in Europa? Dietro la sua situazione in particolare c’è uno stato di disagio, una situazione molto delicata.

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