Mangia dal cassonetto mentre la gente entra al cinema

Senigallia, gli altri a vedere lo spettacolo e lui, senza fissa dimora, si nutre recuperando i rifiuti

Rovista nel cassonetto per sfamarsi

Rovista nel cassonetto per sfamarsi

Senigallia (Ancona), 5 dicembre 2016 - Mangia il cibo da un cassonetto mentre la gente va al cinema: un uomo di mezza età, probabilmente senza fissa dimora, con addosso un giubbotto pesante ed un cappello e la testa piegata verso uno dei cassonetti all’uscita dell’Uci cinema di Senigallia. Un’immagine che ieri non è sfuggita ai tanti che hanno scelto di trascorrere il pomeriggio guardando uno dei film in programma nella multisala.

Incurante della gente che gli girava attorno, ha continuato a rovistare e a mangiare quanto trovato dentro il cassonetto. "Purtroppo sappiamo che esistono certe realtà – spiega Giovanni Bomprezzi, presidente della Caritas –. Somministriamo cento pasti al giorno tra pranzo e cena e le domande sono in aumento. In estate abbiamo il picco, poi adesso cominciano le richieste di accoglienza per avere un punto dove trascorrere l’inverno, ma ci sono anche tante persone che si rivolgono a noi per avere un posto dove trascorrere la notte".

Extracomunitari, ma anche tanti senigalliesi: "Dopo la crisi, di anno in anno sono aumentati – prosegue Bomprezzi – Ci chiedono aiuto per pagare le bollette, ma anche pacchi alimentari e vestiario. Diversi anche i senigalliesi che vengono da noi a mangiare». L’identikit corrisponde a uomini di mezza età che hanno perso il lavoro e, nonostante la ricerca non riescono a trovare un impiego: "Sono operai, ma anche artigiani – afferma – Persone che fino a qualche tempo fa se la passavano bene ma con la crisi hanno avuto un grosso crollo e ora sono disponibili ad offrire lavoro in cambio di un aiuto. Sono tante anche le persone del posto che si trovano in difficoltà".

Quello della povertà è un fenomeno in aumento: "Le povertà sono in crescita e hanno assunto un volto drammatico – spiega – Nelle nostre sale d’aspetto ci sono in fila molti senigalliesi. Una situazione difficile soprattutto per quelli di una certa età a cui la perdita di un lavoro e l’impossibilità di trovarne uno nuovo ha tolto la dignità».