Jesi, collezionista teneva in casa 30mila reperti archeologici

Il tesoro ritrovato dai carabinieri nella cantina di un pensionato, che è stato denunciato. Il bilancio del nucleo dell'Arma che si occupa del patrimonio culturale

Alcune delle opere d'arte sequestrate dai carabinieri nelle Marche (foto Antic)

Alcune delle opere d'arte sequestrate dai carabinieri nelle Marche (foto Antic)

Ancona, 30 maggio 2017 - Teneva in casa oltre 30mila reperti archeologici rinvenuti in decenni di scavi personali e illegali. I carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale delle Marche hanno trovato un vero e proprio tesoro archeologico all’interno della cantina di un pensionato di Jesi. Gli 007 dell’arte sono arrivati a lui dopo una fitta indagine, come spesso accade partita per caso e poi sviluppata con particolare attenzione. Il pensionato non aveva e non avrebbe commercializzato alcun reperto, tutti pezzi risalenti dal XIII Secolo ac. al IV Secolo dc. Un vero e proprio collezionista, capace di creare anche singole schede per ognuno dei pezzi.

Il materiale sarà vagliato adesso dalla soprintendenza unica delle Marche, mentre il soggetto è stato denunciato. Nel complesso, stando al bilancio dell’attività 2016 dei carabinieri dell’arte, l’attività repressiva ha consentito di arrestare due persone e di denunciarne 141 a piede libero, 70 delle quali per reati in danno del paesaggio. Sono stati recuperati beni archivistici e librari per quasi mille pezzi, oltre 50mila pezzi archeologici, 7,500 paleontontologici e 8 opere d’arte contemporanea contraffatte (FOTO).

La parte preponderante dell’attività dello scorso anno, tuttavia, ha riguardato il recupero dei beni artistici nelle aree colpite dal sisma, da quello del 24 agosto ad Arquata del Tronto alle scosse nel maceratese ad ottobre. I carabinieri del Tcp hanno collaborato con le Unità di Crisi del Mibact, vigili del fuoco, volontari di protezione civile: 153 gli interventi effettuati, 689 le tele recuperate, 1929 i beni ecclesiastici e oltre 74mila quelli archivistici e librari. Da tele di estremo valore a statue di scarso valore economico ma di altissimo spessore devozionale per le piccole comunità.

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