Corte dei Conti, caccia ai furbetti. Nei guai anche medici e carabinieri

Dipendenti pubblici, nel 2016 danni erariali per 2,7 milioni di euro

L’apertura dell’anno giudiziario della Corte dei Conti delle Marche (Foto Emma)

L’apertura dell’anno giudiziario della Corte dei Conti delle Marche (Foto Emma)

Ancona, 18 febbraio 2017 - C’è il medico degli Ospedali riuniti di Ancona costretto a restituire all’azienda 226mila euro, ossia la maggiorazione di pensione che gli era stata versata illegittimamente. Ci sono l’ex comandante e l’ex vicecomandante della polizia locale di Falconara condannati a risarcire il Comune per 9.700 euro, ossia l’indennità di turno percepita indebitamente dal vicecomandante. Anche due carabinieri tra i pubblici dipendenti chiamati a risarcire l’erario: il primo, un tempo in servizio a Osimo, dovrà versare 20mila euro per danno all’immagine all’amministrazione pubblica, perché condannato in via definitiva per detenzione e spaccio di droga; il secondo, all’epoca in forze al nucleo della Banca d’Italia, dovrà pagare 3.850 euro, l’importo guadagnato con il secondo lavoro da pescatore, non autorizzato.

Sono alcune delle storie emerse ieri in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario della Corte dei Conti delle Marche, che quest’anno ha visto rinnovati tutti i suoi vertici: a giugno sono arrivati il nuovo presidente Vincenzo Maria Pergola, il nuovo procuratore Giuseppe De Rosa e il nuovo presidente della sezione controllo Maurizio Mirabella.

Ammontano a 2,7 milioni di euro i danni accertati con sentenze nel 2016 dai giudici contabili. Vittime delle condotte scorrette di pubblici dipendenti sono stati gli enti locali (18 casi), lo Stato (13) e le Aree vaste dell’Asur (5). I giudici hanno emesso 55 sentenze: 36 sono quelle per responsabilità erariale di cui 30 di condanna, oltre a tre ordinanze di condanna per 9.250 euro. Grazie alle 1.041 istruttorie avviate, 27 citazioni e 19 inviti a dedurre, lo scorso anno la Procura regionale della Corte dei Conti ha recuperato per le casse pubbliche l,3 milioni di euro: 757mila sono rientrati in sede istruttoria; altri 551mila dopo sentenze di condanna.

La somma più rilevante riguarda 327mila euro dovuti al Comune di Fano dopo la chiusura di un contenzioso per un incidente stradale dovuto ad una buca sull’asfalto. Il recupero delle somme, affidato alle varie amministrazioni, resta l’anello debole del procedimento: solo 7,9 milioni sono stati incamerati su un totale di 25 milioni per condanne inflitte tra il 1994 e il 2016. Mancano all’appello 142 sentenze da eseguire e 17,1 milioni da recuperare. A questo scopo la Procura ha avviato iniziative per raccordarsi meglio con l’Avvocatura dello Stato e dare impulso alle amministrazioni per velocizzare i recuperi.

Il danno erariale accertato nel 2016 è di 4,8 milioni di euro (27 citazioni a giudizio): 736 casi sono stati archiviati. Le nuove istruttorie sono state 905, ma le pendenze sono salite da 4.472 a 4.614. Lo scorso anno, la Procura regionale si è occupata di 346 casi: 19 indebite percezioni di erogazioni dallo Stato (il 32%), 12 casi di abuso d’ufficio (20%), 9 di assenteismo, 7 di truffa, 6 di corruzione, 5 di peculato, uno di concussione.