Addio al clown dei bambini malati

Francesco D’Amanzo aveva 39 anni

Francesco D’Amanzo

Francesco D’Amanzo

Filottrano (Ancona), 12 settembre 2016 – Era un ingegnere, anzi no, un dottore, o forse era un clown. Francesco D’Amanzo era tutto questo, ma soprattutto era un uomo di 39 anni. Ieri pomeriggio, una malattia scoperta da pochi mesi, lo ha ucciso, senza dargli alcuna speranza. Per anni ha affiancato la sua immagine di ingegnere a quella di clown terapeuta, una passione, fortissima che non lo ha mai abbandonato. Portare il sorriso ai bambini ammalati, da anni era diventata una ragione di vita, un’attività di cui si occupava con amore, senza che fosse assolutamente un peso nel resto della sua vita professionale. Da ieri nessun sorriso, solo il dolore di chi lo amava e conosceva. Ieri pomeriggio la notizia della sua morte ha fatto il giro dei social network. Il profilo della cognata annunciava la morte di D’Amanzo e poco dopo la sua bacheca era piena di messaggi di cordoglio. Francesco D’Amanzo non era anconetano, le sue origini partivano da Pescara, ma le Marche sono sempre state un cardine della sua vita lavorativa.

Studente di ingegneria alla Politecnica delle Marche e da allora la sua regione d’adozione lo ha accolto. Viveva a Filottrano e da qualche anno D’Amanzo faceva il clown con particolare attenzione nei reparti pediatrici e infantili degli ospedali marchigiani. Questa sua ‘seconda vita’ lo aveva portato in vari centri delle Marche, negli ospedali di Macerata, Civitanova, Pesaro e, ovviamente, al ‘Salesi’, l’ospedale materno di riferimento dell’intero territorio.

IL 39enne deceduto ieri è stato tra i fondatori dell’associazione ‘Il baule dei sogni’ di Ancona, impegnato appunto in solidarietà e nella clown terapia. In corsia Francesco D’Amanzo era chiamato ‘dottore’, un dottore particolare, ‘Dottor Mascalzone’, così amato dai bambini ammalati, capace di farli sorridere come solo lui sapeva fare. Ad agosto, purtroppo, gli avevano diagnosticato un male incurabile e lui da terapeuta del sorriso si è trasformato in paziente. Ad ottobre avrebbe compiuto 40 anni.

Non resta che il ricordo di lui, il suo sorriso, il suo amare i bambini. Su volontà di familiari ed amici, è stato deciso di fissare due cerimonie funebri. La prima si svolgerà domani alle 11 nella chiesa del Crocefisso, agli Archi, la seconda a Pescara, sua città natale e di residenza della sua famiglia.

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