Delitto di via Crivelli, secondo il perito Tagliata può stare in carcere

Il professor Ariatti: le sue condizioni non sono incompatibili con la detenzione in un istituto, come quello di Torino, dove esiste un reparto di osservazione psichiatrica

Antonio Tagliata, 18 anni

Antonio Tagliata, 18 anni

Ancona, 17 marzo 2016 - "Non sono incompatibili con la detenzione nel carcere di Torino" le condizioni di Antonio Tagliata, il 19enne accusato di aver ucciso i genitori della fidanzatina 16enne con la sua complicità.

E' il professor Renato Ariatti a sostenerlo, spiegando la sua relazione al termine dell'udienza davanti al gip di Ancona, Antonella Marrone.

Allo psichiatra, affiancato dallo psicologo ed esperto di psicodiagnostica Marco Samory, il giudice ha affidato oggi l'ulteriore incarico di eseguire una perizia psichiatrica per stabilire la capacità d'intendere e di volere del ragazzo al momento dei fatti e l'eventuale sua pericolosità sociale.

 "Il ragazzo - ha precisato Ariatti - vive una situazione di forte disagio per esser andato in carcere per la prima volta, per la lontananza della famiglia, ma la sua condizione non è incompatibile con la detenzione" in presenza dell'osservazione psichiatrica intensiva e quotidiana in carcere.