I genitori di Regeni all’AdMed: "Avete capito chi era nostro figlio"

Il festival ha premiato il ricercatore ucciso in Egitto

Paola e Claudio Regeni, genitori del ricercatore italiano rapito e ucciso al Cairo 7 mesi fa

Paola e Claudio Regeni, genitori del ricercatore italiano rapito e ucciso al Cairo 7 mesi fa

Ancona, 28 agosto 2016 - «Avete capito Giulio e lui avrebbe detto: ‘Che bel Festival!». Con queste parole Paola Regeni, madre del ricercatore italiano rapito e ucciso al Cairo 7 mesi fa, ha ringraziato gli organizzatori dell’AdMed per il Premio Adriatico Mediterraneo assegnato quest’anno proprio alla memoria di Giulio Regeni.

La cerimonia di consegna ha aperto la decima edizione del Festival ed è stata l’unica iniziativa della rassegna, insieme all’incontro di ieri alla Mole sempre con i Regeni (presente Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato); il lutto nazionale per le vittime del terremoto ha fatto invece cancellare i concerti.

Il premio, assegnato a persone che si sono distinte per il loro impegno nella società e nella cultura nell’area mediterranea e adriatica, è stato consegnato nelle mani di Paola e Claudio. A premiare la famiglia Regeni, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli con, tra gli altri, il sindaco Valeria Mancinelli, il segretario della Iai, Fabio Pigliapoco, il presidente dell’Ap Rodolfo Giampieri, il presidente della Camera di Commercio Giorgio Cataldi e il direttore artistico di AdMed Giovanni Seneca.

«A sette mesi dall’omicidio – ha letto dalle motivazioni del premio Seneca – tutti noi attendiamo la verità. Nonostante i depistaggi la coraggiosa lotta dei genitori di Giulio è un punto di riferimento per le migliaia di persone che chiedono giustizia».

«Ovunque andiamo – ha detto Paola Regeni – incontriamo sempre qualcuno che ha conosciuto Giulio o che conosciamo noi. E’ qualcosa di magico che ha a che fare con il dialogo. Le motivazioni del premio sono bellissime, avete capito Giulio e lui avrebbe detto: ‘Che bel Festival!’. Ma avrebbe anche aggiunto: ‘Io? Tutta ‘sta roba?’ Questo era Giulio», ha concluso non prima di esprimere vicinanza alle Marche colpite dal terremoto.

Particolarmente sentito anche il ringraziamento di Claudio Regeni. «Le parole che ci avete rivolto – ha detto – ci danno la forza di andare avanti con la nostra ricerca di giustizia, di verità. Avete nominato più volte la parola ‘dialogo’, proprio ciò che Giulio stava cercando. Mio figlio era una persona molto aperta e cercava di andare a fondo nell’amicizia con chiunque, anche con il più umile venditore di strada del Cairo». E poi l’impegno: «Continuiamo con la nostra lotta».