Ancona, legionella in ospedale, l’embargo dell’acqua a Torrette

Viaggio tra i pazienti: "Quei cartelli messi troppo tardi, io l’avevo già usata per lavarmi i denti"

I cartelli in ospedale dopo l'allarme legionella

I cartelli in ospedale dopo l'allarme legionella

Ancona, 26 luglio 2017 - Niente docce, solo una bottiglia di acqua minerale per le abluzioni quotidiane e per lavarsi i denti, oltre a quella per dissetarsi. E’ l’embargo dell’acqua corrente che sta creando disagi tra i pazienti dell’ospedale di Torrette, dopo che le analisi di routine hanno messo in luce la presenza del batterio della legionella. Il batterio è stato individuato nel sistema idrico che serve la palazzina di malattie infettive, ma con il passare dei giorni le raccomandazioni di limitare l’uso dell’acqua hanno interessato anche altri blocchi della cittadella sanitaria. 

Il viaggio del Carlino tra i degenti del nosocomio regionale comincia a chirurgia generale, dove il cartello sulle limitazioni all’uso dell’acqua corrente è stato affisso ieri attorno alle 8. «Poco dopo colazione è passata un’infermiera che ha messo il cartello in bagno e ci ha inviato a leggerlo – spiega un paziente – ma non ci ha spiegato il perché delle limitazioni. Avevano servito la colazione poco prima e mi ero già lavato i denti. Il paziente ricoverato accanto a me ha usato l’acqua normalmente, pensando che si trattasse solo di un disagio legato alla manutenzione, come in effetti è scritto sul cartello. Solo dopo, quando ho chiesto maggiori dettagli, ci hanno detto che è stato trovato un batterio nel sistema idrico».

«Anche io mi ero appena lavata i denti quando hanno affisso il cartello – spiega un’altra paziente, appena dimessa da chirurgia generale – e ho notato che l’avviso era datato 22 luglio. Per fortuna sto tornando a casa, ma chi resta, in assenza di informazioni precise, potrebbe sottovalutare il rischio». Maggiori informazioni sono state fornite ai pazienti del cardiologico, dove i cartelli erano stati affissi già venerdì notte.

«L’infermiera mi ha svegliato attorno a mezzanotte proprio per avvisarmi delle limitazioni all’utilizzo dell’acqua – spiega un uomo ricoverato da alcuni giorni in cardiologia – e mi ha spiegato correttamente quale fosse il rischio legato alla presenza del batterio. Nel mio caso non si può parlare di carenza di informazioni. Ci avevano detto però che da lunedì si poteva riprendere il normale utilizzo dell’acqua corrente, invece a quanto pare il disagio sarà più lungo del previsto. Non siamo capre, come faremo senza farci la doccia tanto a lungo?».

In questi giorni alcuni pazienti hanno chiesto ai familiari di portare da casa un gran numero di bottiglie di acqua minerale per farsi una doccia fredda, ma farlo da soli è complicato specie per chi è debilitato e alcuni rinunciano a lavarsi dalla testa ai piedi. La maggior parte dei degenti aspetta di essere dimesso per potersi lavare con cura, trascurando così l’igiene personale e penalizzando in questo modo anche i compagni di stanza. Limitati invece i disagi negli ambulatori al piano terra, dove i bagni sono utilizzati in prevalenza dal personale (già avvertito della presenza del batterio) e da utenti di passaggio. Anche negli ambulatori i cartelli sono stati affissi ieri mattina, così come in urologia. A chirurgia generale, stando ai familiari dei pazienti, ieri pomeriggio gli avvisi non erano ancora comparsi.