Maniaco del bus, spuntano nuove vittime a Castelfidardo

Sarebbero diverse le donne molestate al Cerretano

Maniaco del bus, si indaga a Castelfidardo (Foto d'archivio Zeppilli)

Maniaco del bus, si indaga a Castelfidardo (Foto d'archivio Zeppilli)

Castelfidardo (Ancona), 23 ottobre 2016 - Molte donne non hanno ancora parlato, non ce la fanno. La molestia subita è ancora dolorosa e genera vergogna. Ce ne sono altre infatti, non solo quelle che hanno denunciato. Su quell’autobus degli orrori il molestatore di Castelfidardo agiva indisturbato, le toccava a proprio piacimento.

Le sue giovani vittime erano paralizzate dalla vergogna e lui confidava proprio in quello. Quando è stato individuato dai carabinieri ha usato un tono misto tra il comico e il grottesco per definire la cornice di una vicenda dai tratti grigi che troppo spesso si ripropone. Le indagini dei carabinieri di Castelfidardo non si sono affatto concluse e procedono sulla pista delicata della ricostruzione dei reati, resa difficoltosa soprattutto dall’amarezza delle donne nel ricordare e raccontare quanto subito, cercando di rintracciare le altre molestate.

D.C.R. è nato a Teramo 79 anni fa, vive a Castelfidardo, in zona Cerretano, ma è originario di Teramo. E’ vedovo, vive da solo. Il «maniaco del Cerretano», come l’hanno battezzato i carabinieri, agiva sicuro di sé, protetto com’era da quella coltre di silenzio misto a vergogna delle vittime innocenti. In almeno tre distinti episodi dal settembre scorso agiva a bordo degli pullman di linea delle corse serali sulla tratta Ancona – Castelfidardo.

Pensava che nessuno sporgesse querela. Hanno presentato denuncia invece tre giovani donne, una di 20 anni residente a Loreto e le altre due di 22 e 45, entrambe residenti a Castelfidardo, quanto basta per avviare l’indagine anche se non ancora sufficiente per chiudere la storia. Quando è stato scoperto non ha detto molto ai militari per giustificarsi, anzi, non ha proferito parola al riguardo. Mano a mano che si procede però emergono piccoli dettagli sulla sua identità che i militari trattano con il massimo riserbo. Nella redazione dell’informativa di reato i carabinieri della stazione di Castelfidardo hanno richiesto alla Procura una misura restrittiva della libertà personale del 79enne. Su di lui grava già comunque una denuncia per violenza sessuale continuata. Spietato il web nei confronti dell’anziano dopo la diffusione della notizia: insulti nei suoi confronti stanno volando in queste ore, forti e prepotenti, e tra tutte le costatazioni forse se ne erge una a sunto del pensiero di molti «Nessuna pietà per chi viola la dignità della donna, deve pagare per quello che ha fatto».