Castelfidardo, arrestato il 'maniaco del Cerretano'

Si tratta di un pensionato, vedovo di 79 anni: l’accusa è di violenza sessuale. Almeno tre le donne molestate sul bus

L’operazione è stata condotta dai carabinieri

L’operazione è stata condotta dai carabinieri

Castelfidardo (Ancona), 20 novembre 2016 -  Il 'maniaco del Cerretano' è stato arrestato e dovrà stare ai domiciliari. Pensionato, 79 anni, vedovo, e già pregiudicato, lui, D.C.R., teramano ma residente a Castelfidardo in zona Cerretano appunto, è il terrore delle donne sugli autobus ed è ritenuto soggetto pericoloso perché potrebbe tornare a colpire anche in maniera più grave di quella messa in atto più volte nella tratta serale degli autobus di linea Ancona-Castelfidardo.

Quando è stato individuato dai carabinieri, un mese esatto fa, ha usato un tono misto tra il comico e il grottesco per definire la cornice di una vicenda dai tratti grigi che troppo spesso si ripropone. L’esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare è stata emessa ieri dal tribunale di Ancona a conclusione delle indagini portate avanti dal comandante di stazione, luogotenente Enrico Grossi. Sul capo di quell’uomo adesso pesa l’accusa di violenza sessuale continuata. I racconti collimano. In almeno tre distinti episodi dal settembre scorso emerge che il 79enne agiva a bordo di quei pullman che dal capoluogo dorico portano a Castelfidardo.

Senza fretta sgusciava la mano che teneva seminascosta sotto una maglia appoggiata sulle ginocchia e le palpeggiava senza che nessuno potesse accorgersene, sulle gambe fino alle parti intime. Pensava che nessuno sporgesse querela. Hanno presentato denuncia invece tre giovani donne, una di 20 anni residente a Loreto e le altre due di 22 e 45, entrambe residenti a Castelfidardo, quanto basta per avviare l’indagine. Molte donne non hanno ancora parlato, non ce la fanno. Sono tutte traumatizzate, la molestia subita è dolorosa e genera vergogna. Ce ne sono altre infatti, non solo quelle che hanno denunciato, altre testimonianze su cui i carabinieri stanno lavorando. Si procede lentamente sulla pista delicata della ricostruzione dei reati, resa difficoltosa soprattutto dall’amarezza delle donne. Il «maniaco del Cerretano», come l’hanno battezzato i carabinieri, agiva sicuro di sé, protetto com’era da quella coltre di silenzio misto a vergogna delle vittime innocenti. Nella redazione dell’informativa di reato i carabinieri della stazione di Castelfidardo avevano richiesto subito alla Procura una misura restrittiva della libertà personale del 79enne.