Cupramontana, Mary: i tormenti e il sogno di recitare. Ora riposerà nel suo Paese

Autopsia, nessun segno di violenza sul corpo della 19enne ucraina

Mariya Iskra, 19 anni

Mariya Iskra, 19 anni

Ancona, 17 ottobre 2017 - Nessun segno di violenza, sul corpo della giovane Mariya Iskra, morta suicida domenica 8 ottobre, di pomeriggio, dopo quello che sembrava un tranquillo pranzo in famiglia. Morte per asfissia da strangolamento è il responso dell’autopsia svolta dal medico legale Loredana Buscemi all’ospedale regionale di Torrette l’autopsia sul corpo della ragazza di origini ucraine. La salma è ancora all’obitorio di Torrette, a disposizione dell’autorità giudiziaria ma oggi dovrebbe essere liberata e così il corpo, potrà partire per la sepoltura in Ucraina dove vivono il padre e la sorella di Mariya. Fugata dunque qualsiasi altra ipotesi che non sia il suicidio. Mariya, afflitta da qualche tempo di depressione, un vortice di dubbi e angosce sul proprio futuro, ha scelto in una bella domenica di pieno sole di farla finita per sempre, con quel foulard verde che, assieme al suo cappotto beige e a quei dolci occhioni azzurri aveva fatto il giro delle tv, rimbalzando di appello in appello, a partire da ‘Chi l’ha visto?’. Sei giorni di ricerche a tappeto da parte di decine di vigili del fuoco, carabinieri, cinofili, volontari di protezione civile e carabinieri in congedo, nelle campagne attorno Cupramontana. Del resto le telecamere dell’ufficio postale, poco distanti dal luogo del ritrovamento del corpo di Mariya, oramai cadavere, hanno immortalato la ragazza che, da sola, domenica pomeriggio correva verso via Romita, verso l’uliveto dove ha cercato la morte.

Mariya Iskra, capelli biondi e occhioni di un blu profondo, sognava di fare l’attrice, voleva andare a studiare a Roma, ma le piaceva anche rendere felice sua mamma Ljuba e dunque frequentare l’università per arrivare alla laurea. Quelli che hanno preceduto la sua scomparsa, la settimana scorsa sarebbero stati giorni decisivi per accettare la borsa di studio Ersu vinta e avere così anche un sostegno economico per frequentare le lezioni di Giurisprudenza a Macerata. Mariya era brava in Matematica, aiutava anche le sue compagne di scuola. Per questo aveva pensato anche alla facoltà di Economia e Commercio ad Ancona. La scorsa settimana era andata a visitarla ma aveva detto che non le piaceva. E poi c’era quel sogno nel cassetto che trapela solo ora, perchè la dolce Mariya è riuscita a confidare solo a poche amiche dopo averlo maturato in se stessa. Una vita davanti, tante possibili scelte, perché Mariya, una ragazza decisa, «una che sa affrontare le cose», di doti ne aveva molte.

«Sapeva anche far ridere con quelle sue freddure ci facevano così tante risate» racconta un’amica. Eppure quel bivio, forse la paura di deludere e restare delusa è diventato per lei un vortice, una strada senza uscita. Aveva chiesto aiuto, era seguita anche da una clinica di Fano, ma nessuno è stato capace di salvarla, forse di capirla fino in fondo. Anche se mamma Ljuba ultimamente la seguiva molto, era spesso con lei, forse proprio perchè preoccupata. E il dolore oggi a quasi dieci giorni dalla scomparsa, lascia spazio al rimorso tra amici e famigliari di non aver fatto abbastanza. Quello insopportabile della mamma Lujba che proprio quella domenica pomeriggio aveva cercato di raggiungere la figlia allontanatasi da casa «per una passeggiata» ma senza telefono, documenti né portafogli. «Lei ha le gambe più lunghe delle mie non sono riuscita ad arrivarla, l’ho cercata anche con l’auto» ha riferito la mamma in uno dei tanti appelli in tv. Ma proprio in quei minuti la bella Mariya stava maturando e mettendo in atto il gesto irreparabile che oggi continua a far piangere l’intera comunità che ieri ha partecipato alla marcia silenziosa di riflessione e solidarietà, organizzata dal Comune, dalle parrocchie e dalle associazioni sportive «per riscoprire il valore straordinario della vita», «condividere le ferite», «incoraggiare e sognare il futuro». Un corteo silenzioso di tutta la comunità attorno al centro storico.