Microcamera in bagno per spiare l’ex moglie, condannato

Stalking, il giudice ha inflitto 7 mesi al sottufficiale della Marina Militare

Stalking

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Ancona, 29 settembre 2016 - Sms minacciosi, appostamenti vicino al luogo di lavoro dell’ex moglie da cui si stava separando nel 2009 ma anche una microcamera in bagno e un registratore piazzato sotto un comodino per sorprenderla con un ipotetico amante. Per l’accusa di stalking il giudice di Ancona Paolo Giombetti ha condannato un sottufficiale della Marina Militare, 41 anni, residente ad Ancona, a sette mesi di reclusione, pena sospesa, e al pagamento di 15 mila euro di risarcimento all’ex coniuge.

La donna, anche lei 41enne, parte civile tramite l’avvocato Andrea Bordoni, aveva sporto denuncia contro l’imputato da cui si stava separando dopo vent’anni di relazione e nove di matrimonio, a suo dire, a anche a causa della gelosia ossessiva di lui. Da quel momento, quando i due abitavano insieme in attesa ognuno di trovare la propria sistemazione, fino al 2012, la parte offesa sostiene di essere perseguitata dal militare: l’avrebbe seguita in auto a Senigallia e in centri commerciali, le avrebbe mandato una serie sms minacciosi ma sarebbe arrivato anche a registrare i suoi movimenti in casa per documentare presunti tradimenti. Secondo la difesa invece non vi fu alcuna persecuzione.

L’imputato ha reso la sua versione dei fatti in aula: ha sostenuto di non aver fatto nessun appostamento, di non aver scattato foto all’ex moglie e di non aver mai registrato le sue conversazioni tanto più che dal 2010 aveva una nuova compagna. Il contenuto degli sms non sarebbe stato offensivo né minaccioso mentre l’impianto di videosorveglianza, predisposto anni prima, che avrebbe voluto attivare perché non era mai in casa, comunque non funzionava. La tesi però non ha convinto il giudice.