Minacce al prof Ariatti, Carlo Tagliata: "Rigetto ogni insinuazione verso di me"

Il papà di Antonio, il 19enne accusato del duplice delitto di via Crivelli: "Stimo il professore, c’è qualcuno che vuole danneggiare mio figlio e la nostra famiglia"

Il delitto di via Crivelli

Il delitto di via Crivelli

Ancona, 1 aprile 2016 - «Rigetto le insinuazioni che vengono fatte nei miei confronti. Querelerò chiunque alimenterà tali assurdità». Per la prima volta dal duplice delitto di Ancona del 7 novembre 2015, Carlo Tagliata, il papà di Antonio, il 19enne in carcere a Torino con l’accusa di aver ucciso i genitori della fidanzatina 16enne a colpi di pistola, sale in cattedra e dice la sua. E lo fa parlando della vicenda delle gravi minacce rivolte al professor Renato Ariatti, il consulente bolognese che il 19 marzo ha ricevuto a casa sua, a Bologna un plico contenente un proiettile e una lettera minatoria.

«Apprendo oggi dai quotidiani che il prof. Renato Ariatti, già nominato perito nel processo che vede imputato mio figlio, ha rinunciato all’incarico conferitogli dal gip di Ancona - scrive in una nota Carlo Tagliata - e sono sconcertato dalle gravi minacce da questi ricevute e spero che gli inquirenti ne scoprano l’autore».

Per Tagliata, «è evidente che qualcuno (non so chi, ma desidero che venga assicurato alla giustizia) vuole danneggiare Antonio, me e nostri familiari.

È sufficiente osservare che il prof. Ariatti si era già espresso a favore della probabile sussistenza di una patologia psichiatrica (disturbo della personalità borderline) in capo a mio figlio Antonio e per la genuinità dei test operati dal consulente della difesa: quale interesse avremmo avuto nell’ostacolare una tale impostazione?».

«Pubblicamente rinnovo la mia stima e considerazione per il prof. Ariatti - conclude Carlo Tagliata - e spero che possa e voglia riconsiderare la sua decisione». Le indagini sulla lettera e il proiettile inviate ad Ariatti vengono coordinate dalla Procura di Bologna che ha affidato gli accertamenti scientifici ai carabinieri del Ris di Parma