Fabriano, offese in diretta tv al giocatore. "Così si fa male allo sport"

Riccardo Bartolozzi ha querelato il telecronista. "Ci siamo affidati ai legali solo per dare un segnale"

Riccardo Bartolozzi

Riccardo Bartolozzi

Fabriano (Ancona), 1 dicembre 2017 - «Sono rimasto molto sorpreso, non mi era mai accaduta una cosa del genere». Riccardo Bartolozzi, 22enne cestista fabrianese in forza alla Virtus Arechi Salerno ancora fa fatica a capire come durante la telecronaca di una partita di basket sia stato preso di mira dal commento a due voci ricevendo una serie di epiteti a microfono acceso che hanno fatto scattare la querela per diffamazione aggravata.

«Bastardo, scemo, stupido, cogl...», le parole utilizzate nei confronti di Bartolozzi subito dopo un’azione sotto canestro nella prima metà della partita tra la formazione di casa (Venafro) e la compagne salernitana dello scorso 8 ottobre valevole per la seconda giornata del campionato di serie B, terza categoria nazionale. «Ricordo bene – spiega Bartolozzi – quel singolo episodio. Un loro giocatore stava andando a schiacciare in contropiede e io ho cercato di contrastarlo per provare a stopparlo. Lui è scivolato a terra e gli arbitri non hanno nemmeno fischiato fallo. Anche se lo avessero fatto, comunque, la mia era una giocata onesta, come tante altre in uno sport di contatto, al solo fine di cercare la palla».

Un’interpretazione ben diversa da chi era al commento che ha visto in quella difesa troppo furore e al microfono ha iniziato a inveire nei confronti del giocatore fabrianese. La telecronaca, diffusa dal network della Lega nazionale pallacanestro, è ben presto finita sul web, arrivando a essere consultata da diversi addetti ai lavori. «E’ stato – rivela Bartolozzi – un mio compagno di squadra a segnalarmi la telecronaca, in quanto stava vedendo il filmato per riguardare alcune sue giocate. Ne ho parlato con il mio procuratore Renzo Vecchiato (ex cestista della nazionale, ndr) e insieme abbiamo deciso che c’erano gli estremi per la querela. Lo abbiamo fatto solo per dare un segnale verso il senso di responsabilità. Facciamo tutti parte del pianeta basket e chi è in campo deve dare l’esempio di correttezza, ma anche chi utilizza un microfono è chiamato a farlo in modo disciplinato. Tra l’altro non conosco chi stava commentando la partita e dunque non c’era alcun attrito regresso che possa giustificare questi eccessi».

a. d. m.