Omicidio a Senigallia, Graziella Pasquinelli colpita con il phon e strangolata

Il figlio Gianluca Barucca, in carcere con l'accusa di omicidio volontario, forse colto da un raptus: "Ho fatto una cavolata"

I carabinieri nel luogo dell'omicidio a Senigallia (foto Effimera)

I carabinieri nel luogo dell'omicidio a Senigallia (foto Effimera)

Senigallia (Anona), 18 novembre 2017 - Graziella Pasquinelli è stata prima colpita alla testa con un phon, poi strangolata con il guinzaglio del cane. La commerciante 73enne trovata morta in casa in via Brandani a Senigallia la sera di giovedì 16 novembre non ha avuto scampo.

Un'aggressione a cui la donna non avrebbe fatto resistenza. Agghiacciante la prima ricostruzione degli inquirenti. In carcere con l'accusa di omicidio volontario c'è il figlio della donna, Gianluca Barucca, 45 anni, che con la madre condivideva l'appartamento e il negozio di scarpe in peno centro. L'autopsia, eseguita dal medico legale Loredana Buscemi, avrebbe così confermato la morte per soffocamento. Sulla scena del delitto, i carabinieri avevano già sequestrato un phon e il guinzaglio del cane, trovato accanto al cadavere dell'anziana.

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L'omicidio sarebbe avvenuto intorno alle 9 del mattino ma i carabinieri sono arrivati poco prima delle 21 e ad aprire loro la porta è stato proprio il figlio, le cui uniche parole sono state: "Ho fatto una cavolata". Ma poi, interrogato, non è riuscito a dire più nulla. Alle 9 di solito madre e figlio aprivano il negozio e che quel giorno, invece, era rimasto chiuso. E' stata l'ex moglie di Barucca a fare scattare l'allarme, dato che l'ex compagno aveva il cellulare staccato.

Il 45enne dopo la separazione era tornato da un paio d'anni a vivere con la madre, avrebbe colpito la madre in un raptus.