Omicidio della squillo, muore d’infarto l'unico imputato

Carlo Orlandini, 37enne imprenditore di Castelfidardo, era l’unico imputato per la morte della romena Adriana Mihaela Simion. Domani i funerali

Tre anni fa fu scoperto il corpo di Adriana Mihaela Simion

Tre anni fa fu scoperto il corpo di Adriana Mihaela Simion

Castelfidardo, 19 settembre 2016 - Per lui sono stati tre anni di inferno. Quest’ultimo periodo poi si trovava in uno stato di disperazione profonda, il dolore e la preoccupazione lo attanagliavano in attesa del processo fissato al 5 ottobre.

Ieri pomeriggio, subito dopo pranzo, il suo cuore l’ha lasciato. Carlo Orlandoni, 37 anni, è morto d’infarto nella sua casa al civico 16 di via Toscanini a Castelfidardo, principale sospettato di aver assassinato la squillo romena Adriana Mihaela Simion di 26 anni nella casa della donna a Marcelli il 7 aprile 2013.

Verso le 13.30 ieri si era disteso sul letto in camera per riposare un po’. I genitori dalla cucina l’hanno chiamato più volte ma lui non rispondeva. Quando sono entrati allarmati nella stanza hanno visto il loro figlio sdraiato ed esanime. Sono stati proprio la mamma Paola e il papà Gabriele a chiamare i soccorsi. Sul posto si è precipitata un’ambulanza della Croce verde a sirene spiegate mentre da Torrette si è alzata in volo l’eliambulanza. A nulla sono servite le manovre rianimatorie del personale durate svariati minuti. Orlandoni è morto lì, per un infarto e forse proprio per crepacuore. Sul posto poi sono arrivati anche i carabinieri per le indagini.

La sua vita da quella maledetta giornata è stata completamente stravolta. Anche il suo avvocato e compaesano Giovannino Tringali è scomparso il 15 dicembre 2014: un duro colpo per lui, uno dei tanti durante l’intricata vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto a più riprese.

Il fidardense era proprietario della O.C. stampi, ditta di stampaggi per materie plastiche nella zona industriale di Recanati dove ogni giorno si recava a lavorare.Ogni giorno però da quella domenica di aprile di tre anni fa ci arrivava con un peso, un macigno enorme sullo stomaco. Tutti conoscono la storia, tutti sanno che quel giorno si trovava con la prostituta morta poco dopo.

Su Facebook Orlandoni ha dovuto anche subire l’ira dei parenti della giovane che l’hanno insultato per mesi persino dopo che la cancellazione del suo profilo. A difenderlo sempre invece i suoi amici che gli sono stati accanto e che l’hanno definito un uomo bravissimo, rifiutando di credere che il loro Carlo potesse essersi trasformato in un killer.

La salma da oggi si trova all’obitorio di Torrette. I funerali si terranno con ogni probabilità domani nella chiesa di Sant’Antonio alle Fornaci, prima della tumulazione nel cimitero del parco del Monumento.