Omicidio via Crivelli, "Antonio ha comportamenti borderline: va curato fuori dal carcere"

E’ l’esito della perizia del professor Ariatti sul 18enne accusato del duplice delitto di via Crivelli. Ora deciderà il Gip

Antonio Tagliata in occasione dell’ultima udienza al tribunale dei minori di Ancona

Antonio Tagliata in occasione dell’ultima udienza al tribunale dei minori di Ancona

Ancona, 22 febbraio 2016 - «Antonio Tagliata ha bisogno di essere curato in una clinica per la salute mentale». Anche la perizia affidata dal gip Antonella Marrone al professor Renato Ariatti conferma il disturbo psichico di Antonio Tagliata, accusato del duplice omicidio di via Crivelli ad Ancona, in cui morirono i coniugi Roberta Pierini e Fabio Giacconi. Nella perizia di Ariatti emerge infatti come il 18enne sia affetto da «‘comportamenti parasuicidari’ – ha detto l’avvocato, Luca Bartolini – che sono considerati la prima causa dei suicidi tra i malati psichici. Tagliata – ha proseguito – deve quindi essere trasferito in un centro specifico».

Decisione che il gip prenderà nelle prossime ore. La perizia conferma dunque «quello che stiamo chiedendo noi – ha continuato il legale -: una struttura dove possa essere curato invece del regime carcerario al quale attualmente è sottoposto e che per lui è incompatibile con il disturbo psichico che ha». E’ molto probabile dunque che Tagliata venga scarcerato per proseguire la pena all’interno di un istituto dove verrà sottoposto «alle cure di cui necessita». Attualmente, il giovane pluriomicida si trova rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto.