Ancona, azienda in ostaggio di un ponte, denunce incrociate

Il titolare contro Autostrade per l'Italia

La protesta

La protesta

Ancona, 22 aprile 2017 - Ponte bloccato, oltre 500mila euro di appalti rischiano di andare in fumo. In particolare la scuola di San Ginesio, lesionata dalle scosse dell’ottobre scorso, che la ‘Conero Frantumazioni’ di Camerano avrebbe dovuto iniziare a demolire da martedì scorso, un’opera da 300mila euro.

Ieri il titolare della ditta è stato invitato dal Comune del Maceratese per fare il punto della situazione, alla presenza delle istituzioni: «Il sindaco ha capito il problema che stiamo vivendo e ha mostrato la sua piena solidarietà – spiega Sandro Baldini – dandoci ancora qualche giorno di attesa. Non abbiamo quantificato i giorni, ma non credo la cosa possa andare troppo per le lunghe. Il Comune di San Ginesio vuole la nuova scuola pronta per il prossimo anno scolastico, a settembre. Ci stanno aspettando tutti e noi siamo qui, impotenti, sperando che quel provvedimento assurdo venga revocato».

Provvedimento voluto da Autostrade per l’Italia e applicato la settimana scorsa. Sulla scia emotiva della tragedia del ponte vicino sull’A/14, il carico massimo dei mezzi è stato ridotto da 72 a 12 tonnellate, la società si rifiuta di svolgere un collaudo e tanto meno di ristrutturare quel ponte a sue spese. Il divieto, di fatto, rende impossibile ai mezzi della ditta di entrare e uscire, col rischio fallimento e 20 operai e artigiani senza lavoro e con le lettere di licenziamento già firmate. Nei confronti di Sandro Baldini, intanto, sono state presentate due denunce in Procura. Una, furto aggravato, per aver fatto rimuovere i jersey che bloccavano il passaggio dei camion; l’altra, sempre legata ai jersey, per l’omessa collocazione. Baldini ha replicato, denunciando Autostrade per l’Italia per violenza privata. 

Oggi grande manifestazione al presidio sul ponte, con il geometra della ditta, Simone Paoletti, che per festeggiare i suoi 43 anni ha chiamato tutti a raccolta: «Familiari, parenti, amici, conoscenti e tutti coloro che hanno a cuore il nostro caso. Voglio che vengano in mille». Chi si sta iniziando ad interessare di una vicenda dai tratti davvero kafkiani, oltre che drammatici, è la politica. La parlamentare marchigiana del Movimento Democratico e Progressista, Lara Ricciatti, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Delrio «affinché si possa verificare, attraverso un collaudo, la stabilità strutturale del ponte chiuso da Autostrade al transito dei mezzi pesanti e per consentire alla ditta di riprendere il suo prezioso lavoro».

La capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Elena Leonardi, chiede un immediato intervento della politica regionale e nazionale: «Va fatto il possibile, in un momento di grave crisi occupazionale per salvare venti posti di lavoro, trovando una soluzione di buon senso». Francesco Rubini (Sel-Ancona Bene Comune) e Giovanni Paglia (Deputato Sinistra Italiana) si chiedono dove siano le istituzioni e chiedono a gran voce di effettuare il collaudo del ponte.