Premi diversi tra uomini e donne, l’olimpionica Di Francisca: "Così neanche nel medioevo"

Il caso, la corsa campestre di Osimo selezione per gli Europei di cross

La campionessa di scherma Elisa Di Francisca parla di assurdità: "Hanno paura di noi"

La campionessa di scherma Elisa Di Francisca parla di assurdità: "Hanno paura di noi"

Ancona, 7 novembre 2017 - Il montepremi per i vincitori della corsa che differisce tra uomini e donne, a vantaggio dei primi, partendo da Osimo e arrivando alla tv nazionale è diventato un «casus belli» tra associazioni, campioni sportivi ed enti.

La quinta gara nazionale di corsa campestre, valida come prova di selezione per i campionati europei di cross, sarà disputata domenica 26 al campo di atletica leggera alla Vescovara di Osimo, patrocinata da Regione, Provincia, Coni, comitato regionale della federazione italiana di atletica leggera e Panathlon club di Osimo. Dieci i chilometri da percorrere per i maschi e sette per le femmine.

La nostra schermitrice Elisa Di Francisca, campionessa olimpica alle Olimpiadi di Londra 2012, non si risparmia: «Neanche nel Medioevo poteva succedere una cosa così. Secondo me non c’entra il fatto che le donne percorrono meno chilometri degli uomini: non solo non è un criterio su cui basarsi per determinare un premio economico ma è assurda la distinzione della lunghezza di percorso. Uomini e donne dovrebbero percorrere entrambi la stessa distanza, purché ovviamente competano divisi. Il problema è che c’è paura delle donne, in questo secolo in cui le donne si uccidono ancora, perché in effetti facciamo un po’ paura».

A lanciare la polemica domenica è stata «Assist», l’associazione nazionale atlete: «Non c’è nessuna ragione per cui il podio di un evento debba prevedere un premio diverso tra uomini e donne». Il presidente del Coni Marche Fabio Luna non si sbilancia: «All’associazione organizzatrice devo solo dire grazie perché sta portando avanti un grande evento. In ogni caso molte federazioni fanno così, questa non è l’unica». Il caso è rimbalzato anche in tv a «La vita in diretta» su Rai Uno dove se n’è parlato ieri nell’ambito del dibattito «Uomini e donne: stesso lavoro ma stipendi diversi». C’è chi ha scritto alla Consulta regionale pari opportunità e alcune associazioni tra cui «Se non ora quando» hanno informato i politici locali e non solo, da Pina Ferraro, consigliera di parità della Provincia, a Flavia Perina, ex membro della Camera dei Deputati e giornalista, che ha riportato il caso su Facebook.